Ieri sera, domenica 28 gennaio, su Canale 5 è andato in onda il terzo episodio della serie di Canale 5 “Liberi sognatori” dedicato a Emanuela Loi, uno dei cinque agenti di scorta del magistrato Paolo Borsellino morti con lui nell’attentato di via D’Amelio il 19 luglio del 1992. Claudia Loi, la sorella di Emanuela, ha apprezzato la fiction su sua sorella: “È venuta qui a casa Greta Scarano. Le ho parlato di mia sorella perché potesse rappresentarla come era veramente. Greta mi è piaciuta molto, è una ragazza semplice. Mi ha convinto. Sono contenta che la tv ricordi Manuela per il sacrificio che ha fatto per tutti noi”, ha detto a Tv Sorrisi e Canzoni. La sorella della poliziotta ha poi raccontato un simpatico aneddoto su Emanuele a Paolo Borsellino: “Manfredi, il fìglio di Borsellino, ci ha raccontato che suo padre, vedendola così piccolina, le disse: Tu fai la scorta a me? Dovrei essere io a farla a te”. Ieri sera “Liberi Sognatori – La Scorta di Borsellino, Emanuela Loi” ha raccolto davanti al video 3.460.000 spettatori pari al 14.3% di share. (agg. Elisa Porcelluzzi)



IL RINGRAZIAMENTO DI GRETA SCARANO

La storia di Emanuela Loi, la scorsa di Paolo Borsellino, la prima donna poliziotto a morire mentre era in servizio, ha toccato il cuore del popolo dei social. Avrebbe potuto avere una vita tranquilla facendo l’insegnante, ma Emanuela scelse di lasciare la Sardegna, la sua terra d’origine, per fare la poliziotta e mettersi al servizio dello Stato. La sua è stata una carriera breve, ma che resta di grande esempio non solo a chi intende indossare la divisa per lavoro, ma anche per tutti coloro che scelgono di nascondersi per non mettere in pericolo la sua vita. Dopo la morte del giudice Falcone e del collega Antonio Montinaro, capo della scorta di Falcone, pur essendo consapevole dei rischi che correva, Emanuela scelse di non chiedere il trasferimento come, all’epoca, facevano in tanti, ma si propone per fare la scorta. Fu scelta per entrare a far parte della scorsa del giudice Borsellino, indicato come la prossima vittima della mafia. Una storia intensa e toccante che ha emozionato anche l’attrice Greta Scarano che, al termine della messa in onda del film, sul suo profilo social, ha pubblicato una foto di Emanuele scrivendo: “Grazie Emanuela”. Cliccate qui per vedere il post (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



IL POPOLO DEI SOCIAL APPLAUDE EMANUELA LOI

Non è ancora il momento di parlare di ascolti e share, ma di sicuro “La scorta di Borsellino – Emanuela Loi”, terzo di quattro film del ciclo “Liberi Sognatori”, è un successo sui social. La satira dell’agente di Polizia di Stato morta nell’attentato di Via D’Amelio a Palermo insieme agli altri poliziotti della scorta e al giudice Borsellino sta scuotendo tanti animi, proprio come fece allora. Lo dimostrano i tanti commenti che si stanno susseguendo, ad esempio, su Twitter: «Era una grande ragazza, la sua storia merita di essere raccontata. l’Italia ha bisogno di buoni esempi. Basta con i cattivi esempi che hanno troppo seguito». La storia di Emanuela Loi diventa quindi occasione per analizzare come siano cambiate le cose per le donne all’interno delle forze dell’ordine: «“Non è un mestiere per donne, qui non c’è spazio per gelosie e nevrosi”. Eppure #EmanuelaLoi è morta pure lei con #Borsellino. Da allora tutto è cambiato per le donne in Polizia». (agg. di Silvana Palazzo)



“UN’EROINA NELLA SEMPLICITÀ”

Liberi Sognatori questa sera racconterà la vita di Emanuela Loi, primo agente donna uccisa all’età di 24 anni mentre prestava servizio nella scorta del giudice Borsellino. Dal primo colloquio per entrare in polizia, fino alla morte nella strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992, sarà un racconto che ripercorrerà tutte le sfaccettature di una ragazza come tante, che il regista Stefano Mordini ha definito “un’eroina nella semplicità”. A  delineare i tratti del suo personaggio, lo sceneggiatore Graziano Diana, che ha ricordato  l’agente con queste parole: “Io sono qui come rappresentante di Claudia, sorella di Emanuela, nonché come sceneggiatore della sua storia, per testimoniare la gratitudine di Claudia e la volontà di raccontare la storia di sua sorella (…), che a 24 anni si è trovata a vivere in una sequenza di tragici avvenimenti, dalla morte di Falcone fino alla sua stessa morte, come parte della scorta di Paolo Borsellino quel giorno in via d’Amelio”, si legge sul siuto ufficiale di Taodue. (Agg. di Fabiola Iuliano)

NELLA SCORTA DI PAOLO BORSELLINO

Per il ciclo Liberi Sognatori andrà in onda in prima serata su Canale 5 il film La Scelta – Emanuela Loi che vuole celebrare grandi protagonisti di storie di impegno civile. È il caso di Emanuela Loi, una ragazza di ventiquattro anni che aveva deciso di essere una donna poliziotto senza però rinunciare alla sua normalità. Emanuela Loi fu dilaniata dall’esplosione che il 19 luglio del 1992 colpì lei e quattro colleghi della scorta, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina mentre prestavano servizio al giudice Paolo Borsellino in Via D’Amelio. Nata e cresciuta a Sestu il 9 ottobre del 1967, comune della città di Cagliari, Emanuela Loi aveva il sogno di fare l’insegnante ma presto il destino l’avrebbe portata da tutt’altra parte. Dopo aver conseguito il diploma magistrale, entra a far parte della Polizia di Stato nonostante fosse andata al concorso di Polizia solo per accompagnare sua sorella. Frequenta il 119° corso presso la Scuola Allievi Agenti di Trieste, per poi essere trasferita a Palermo due anni dopo. Qui assegnata al commissariato di Palermo Libertà le furono affidati diversi piantonamenti tra cui quello a casa dell’onorevole Sergio Mattarella, del boss Francesco Madonia nonché fece da scorta alla senatrice Pina Masaino.

EMANUELA LOI, UN PERCORSO SEGNATO DAL DESTINO

A Palermo Emanuela con questi primi incarichi inizia ad ambientarsi bene, creandosi un gruppo di amicizie seppur ristrette. Tra queste Emanuela rimane affascinata dal lavoro di Antonio Montinaro, caposcorta del magistrato antimafia Giovanni Falcone, da qui la decisione di compiere anche lei la stessa scelta. Nonostante la strage di Capaci in cui perse la vita Falcone, sua moglie, lo stesso Antonio Montinaro ed altri due uomini della scorta, Emanuela Loi decide di non far vacillare la sua scelta anche in memoria del suo amico, così nel giugno del 1992 viene affidata al magistrato Paolo Borsellino. Proprio domenica 19 luglio, il giudice deve recarsi a casa di sua madre, in Via D’Amelio. Emanuela nell’adempimento del proprio dovere dopo averlo visto salutare la famiglia e i figli, lo accompagna in macchina fin sotto casa. Quando il giudice Borsellino esce dall’auto blindata dirigendosi verso il portone dell’appartamento della madre, vi è l’esplosione, uno scoppio tale da far scuotere tutta la città. Emanuela Loi perde la vita lasciando il fidanzato Andrea e la sua famiglia. Anche se nessuno in quel momento si soffermò molto sugli uomini della scorta, a posteriori tutta l’Italia ma anche la Sardegna le tributò un commosso omaggio. Da anni sua sorella Claudia porta alto il suo nome, e l’imperituro ricordo di prima vittima donna della polizia con la sua associazione contro le mafie, Libera.