Gli interrogativi attorno alla scomparsa misteriosa di Roberta Ragusa non si placano ed in attesa del prossimo marzo, quando Antonio Logli, marito e principale indiziato del suo omicidio tornerà in aula in vista del processo d’Appello, la trasmissione Quarto Grado torna a ripercorrere il caso. Quello di Roberta Ragusa è un giallo controverso e che divide l’opinione pubblica e di recente i riflettori si sono riaccesi per via di una lettera anonima giunta alla trasmissione Chi l’ha visto e nella quale si parlava di un misterioso suicidio. Nei giorni scorsi, inoltre, a parlare della donna e mamma di Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, è stato anche l’83enne Valdemaro Logli. Lui è il padre dell’uomo accusato di aver ucciso Roberta e condannato in primo grado a 20 anni di reclusione. Attualmente sotto processo per tentata truffa, davanti al giudice del Tribunale di Pisa ha risposto a tutte le domande del suo avvocato e delle parti civili così come del pm, parlando anche del giallo di Roberta. “A un certo punto ho anche lasciato che le cose andassero, quello era un periodo molto difficile per me e per la mia famiglia, lo sapete tutti… scomparve mia nuora”, ha asserito, come riporta La Nazione. Il fatto di cui è accusato non avrebbe nulla a che vedere con la scomparsa ed il presunto omicidio della Ragusa ma il suo ritorno in aula ha rappresentato un modo per ricordare la donna della quale non si hanno più notizie dalla notte del 13 gennaio 2012. Il figlio Antonio, di contro, continua a restare in silenzio. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ROBERTA RAGUSA, IL GIALLO A QUARTO GRADO-LA DOMENICA
Il giallo di Roberta Ragusa sembra non avere mai fine e non solo perché il corpo della casalinga di Gello non è ancora stato ritrovato. I riflettori continuano ad essere puntati sul marito Antonio Logli, che secondo l’accusa e due gradi di giudizio sarebbe colpevole dell’omicidio della donna. Il prossimo 14 marzo infatti si sottoporrà alla prima udienza di appello e già si parla di nuovi elementi in grado di spingere gli inquirenti a riaprire le indagini. Si parla in particolare di una lettera anonima giunta alle autorità in questi giorni, in cui viene indicato come reale responsabile un dipendente del cimitero adiacente a Gello, morto suicida alcuni anni fa. Questa sera, 28 gennaio 2018, Quarto Grado – La domenica ne parlerà all’interno del suo appuntamento in access prime time, grazie alla rubrica di Siria Magri. Si analizzeranno a grandi linee i punti focali della tragedia, dalla scomparsa di Roberta Ragusa fino alle ultime notizie.
Il programma di Rete 4 approfondirà alcuni tratti della lettera anonima, anche se sembra che agli occhi degli inquirenti non ci sia alcun collegamento fra quanto accaduto alla donna ed il suicidio del dipendente del cimitero. L’accusa dello sconosciuto ha riacceso tuttavia uno dei dubbi che fin dall’inizio hanno interessato la tragedia: il corpo di Roberta è stato cremato? Il suicida lavorava infatti come addetto ai forni crematori di Pietrasantina, ma le indagini dell’epoca avevano già dimostrato come nessuno dei dispositivi presenti sul posto era stato usato nel periodo della scomparsa della Ragusa.
I SILENZI DI ANTONIO LOGLI, MARITO DI ROBERTA RAGUSA
Antonio Logli non rilascia interviste da tempo sul giallo di Roberta Ragusa, anche se continua a dichiararsi innocente. Il suo nome è riapparso fra le pagine di cronaca di recente per via della vittoria ottenuta con il ricorso ad un concorso pubblico, che gli ha dato la possibilità di entrare a far parte della Polizia municipale del paesino di residenza con incarichi amministrativi. Sia Logli che i familiari non hanno mai voluto parlare con la stampa in seguito alle vicende iniziali, così come Sara Calzolaio, attuale compagna del marito di Roberta. A rompere il silenzio è stato tuttavia Valdemaro Logli, il padre dell’uomo, che in questi giorni è stato ascoltato dal tribunale di Pisa per via dell’accusa di tentata truffa. L’83enne sarebbe responsabile di aver chiesto un risarcimento superiore al dovuto in occasione di un sinistro che ha interessato anni addietro la sua proprietà, un evento che quindi non ha nulla a che fare con la scomparsa della nuora. Il nome di Roberta però è stato fatto proprio da Valdemaro durante la sua deposizione, dato che l’episodio di cui è chiamato a rispondere corrisponde allo stesso periodo in cui si sono perse le tracce della moglie del figlio. Come sottolinea La Nazione, di fronte alle domande del difensore Roberto Cavani, Logli ha voluto ricordare come quel periodo particolare sia stato difficile per tutta la famiglia e per questo avrebbe “lasciato che le cose andassero”.