Il regista romano Carlo Verdone è uno dei volti più noti del cinema italiano grazie a capolavori senza tempo come ‘Un sacco bello”, “Borotalco” o “Compagni di scuola”. Verdone, come tanti altri esponenti del mondo dello spettacolo italiano, ha avuto uno shock nel constatare quello che stava succedendo negli Stati Uniti d’America: un vero e proprio scandalo dovuto alle molestie sessuali con, al centro, Harvey Weinstein. Il regista romano si è detto scioccato, anche se poi non più di tanto, come ha riferito al giornale Gioia: “Quello di Harvey Weinstein è un caso davvero eclatante, non c’è che dire. Adesso tutti affermano che si sapeva e forse hanno ragione, ma nessuno poteva prevedere quanto la cosa fosse grave e soprattutto estesa. E’ chiaro comunque che cose del genere succedono spesso nel mondo dello spettacolo. Anche a me sono capitate, ci sono state delle ragazze che erano veramente disposte a tutto pur di avere un ruolo in un film. Ma io quelle così le scarto a priori, perché significa in fondo che non sono delle attrici di cui potersi fidare. Le ho sempre evitate come la peste.”



CARLO VERDONE, ‘SONO MALINCONICO’

I comici, si sa, nascondono sempre un lato triste, soprattutto nel privato. Carlo Verdone si può annoverare certamente tra i comici, anche se tutti i suoi film, nessuno escluso, nascondono un certo grado di malinconia e perfino di drammaticità. E’ lo stesso regista romano a spiegare, sempre su Gioia, come è veramente nel privato: “Di natura sono un timido e una persona profondamente malinconica. Mi piace l’inverno, la pioggia e nel tempo libero mi metto a fotografare le nuvole. E’ una passione che ho da tantissimo tempo, avrò più o meno 5.000 scatti in giro per casa, un giorno o l’altro sono sicuro che le raccoglierò in un libro. Noi comici siamo così, spesso chi ci incontra rimane deluso perché si era fatto un’idea completamente diversa di noi. E’ capitato ad Alberto Sordi e a tantissimi altri comici che ho conosciuto in passato.” Una volta gli era anche balenato in mente digirare un film drammatico: “Sì, ci ho pensato e sono sicuo di essere più bravo nei ruoli drammatici che in quelli comici. Ma non posso farlo, per le persone sono come una specie di antidepressivo, o almeno è questo che mi ha detto una volta una signora anziana. Però mi piacerebbe.”

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