Mercoledì 24 gennaio su Rai 1 è andata in onda la quarta ed ultima puntata di “Meraviglie – la penisola dei tesori”, il programma di Alberto Angela, ha conquistato 5 milioni e 492mila spettatori con il 22,8% di share. Nonostante il successo del programma che ha sempre vinto la gara degli ascolti in tutte le quattro prime serate, qualche critico televisivo ha detto che la divulgazione di Alberto Angela pecca di “superficialità” e non è poi così dotta e approfondita. Per questo motivo, il settimanale Chi ha chiesto a cinque celebri critici e storici dell’arte la loro opinione su Alberto Angela e la sua trasmissione. Il primo a promuovere a piene voti il figlio di Piero Angela, è Vittorio Sgarbi:”Alberto Angela è uno che si butta dentro ai tesori del Paese con un atteggiamento molto chiaro. Da bravo insegnante entusiasta. Ed è anche spiritoso, giovane e prestante. E con quel suo mood da esploratore. Certamente non spetta a lui entrare nei dettagli, ma cattura tutti con facilità. Sì, è una sorta di Indiana Jones dell’informazione culturale”. Anche Flavio Caroli, volto noto della trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio, ha detto: “Di Alberto Angela posso solo dire bene, il suo è un fantastico test per capire quanto può funzionare la cultura in tv. È divulgativo con il calibro giusto, piacevole e non cede al sensazionalismo: sta molto attento a non dire inesattezze. Inoltre ha grande sensibilità. Io lo guardo spesso e, a volte, imparo anche delle cose”.
I CRITICI D’ARTE PROMUOVONO ALBERTO ANGELA
Anche Cristiana Collu, direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, ha apprezzato il lavoro del divulgatore: “Quello di Alberto Angela è un passo importante per la diffusione della cultura verso un largo pubblico attraverso la tv”. A chi accusa Angela di superficialità, la Collu risponde: “Certo che semplifica un po’, ma lo fa per rendere il suo linguaggio comprensibile a tutti. Non tratta male il suo pubblico, anzi. Gli offre il meglio”. Il critico Achille Bonito Oliva ha voluto precisare che Alberto Angela fa informazione, non critica estetica: “Angela è un inviato speciale nella realtà dell’arte. Il suo apporto prelude all’approfondimento, e mi sembra che rispetti le intenzioni: documenta e descrive il bello visibile, si cimenta con passione ma a una distanza corretta”, ha spiegato a Chi. Infine Barbara Jatta, prima donna nominata direttrice dei Musei Vaticani, ha aggiunto: “Guardando il lavoro di Angela si rimane abbagliati dalla bellezza del nostro patrimonio artistico”.