Ilaria D’Amico, si racconta, in una lunga intervista, al settimanale F, in edicola domani. La conduttrice di Sky Calcio Show, compagna dal 2014 di Gigi Buffon – portiere della Juventus e fino a novembre scorso anche della Nazionale – racconta al settimanale femminile di Cairo Editore, per la prima volta, come il suo uomo ha vissuto l’esclusione dell’Italia dal Mondiale 2018. A proposito della sera dello scontro decisivo con la Svezia: “Ero a San Siro con i figli (…) I minuti prima del fischio finale sono stati i peggiori: guardavo ormai solo Gigi e continuavo a pensare “questa sarà una mazzata”… Il mutismo di quel viaggio di ritorno in macchina, non lo dimenticherò mai. Gigi era un uomo dilaniato”. Come gli è stata vicina? «L’unica cosa che puoi fare in quel momento è coccolare. Accudire (…) Lasciare che ci sia un silenzio dove però c’è una carezza costante (…) Il giorno dopo l’ho portato a pranzo in una cascina fuori Milano: non c’era praticamente nessuno (…) Noi che di carattere siamo chiacchieroni, abbiamo scambiato sì e no tre parole, poi abbiamo vagato senza meta nei campi dietro la Martesana». La sofferenza di chi ami fa più male della propria?: «Io ho continuato a piangere senza che lui mi vedesse, per come era sofferente. Il dolore di chi ami vorresti caricartelo sulle spalle e portarglielo via (…) Poi ti rendi conto che l’altro ha delle risorse molto più grandi di quelle che pensi. Dopo le prime terribili 48 ore è ripartito. In quei momenti lo vedo fortissimo».



LA DEPRESSIONE DI BUFFON

Buffon, in un libro datato 2010, raccontò di aver sofferto di depressione. In quel frangente, la giornalista gli è stato molto accanto: «Le autobiografie bisognerebbe scriverle a fine carriera. Quel libro parlava di un ragazzo di 27 anni, non l’uomo che ho conosciuto e che ha fatto un lungo lavoro su se stesso». Si trova a vivere al suo fianco la fase più delicata: il fine carriera. Preoccupata? «…Gigi è preparato: da tanto immagina questo momento (…) Sa benissimo che nulla gli darà più quell’adrenalina che gli ha regalato il suo mestiere. (…) C’è però tutta un’altra vita di cui ha molta fame. Ma so che per lui gli obiettivi sono fondamentali. Se oggi non gliene restassero, penso alla Champions League, avrebbe già smesso di giocare». Il portierone della Nazionale italiana di calcio, ha appena compiuto 40 anni, cinque quasi meno di lei. Un corpo giovane conta parlando di attrazione fisica? «Da adulta non sono mai stata attratta da uomini più grandi (…) Gigi per me non è solo corpo ma un mondo di colori e sfumature meravigliose”. La conduttrice svela poi perché non ha condotto il prossimo Festival di Sanremo. “C’è stato un contatto all’inizio… ma poi la cosa non è andata. Sono un volto di Sky, sarebbe stato complicato!.

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