«Non avrei mai immaginato di presentare il Festival. Ieri un mio amico mi ha chiamato e continuava a dirmi: “Non ci posso credere!”. Era uno di quelli con cui facevo i gruppi d’ascolto. Li abbiamo fatti tutti, no?», sono queste le parole nell’intervista rilasciata a Vanity Fair di un ancora sorpreso Pierfrancesco Favino che sarà alla conduzione del Festival di Sanremo 2018 al fianco di Michelle Hunziker e del direttore artistico Claudio Baglioni. «Di Baglioni conosco le canzoni, per averle cantate sotto le docce di tutta una vita, Michelle l’avevo vista in tv… – commenta ancora l’attore, che svela – Volevo provare a fare qualcosa di diverso, che non so ancora se so fare, spero di sì. Ho accettato la proposta di Baglioni perché mi ha detto: “Nemmeno io l’ho mai fatto, proviamo”».



FAVINO E “I LUOGHI COMUNI” DEL FESTIVAL

E Favino in questa avventura ha deciso di buttarsi senza se e senza ma «Non fanno altro che ripetermi tutti: non sai, vedrai, un incubo. Io per il momento faccio come le scimmie: non vedo, non sento e non parlo. E coltivo anche la speranza di divertirmi un po’. Sbaglierò? Pazienza. Non ho paura di sbagliare, ma lo dico davvero. Grazie a Dio ho già la mia piccola collezione di fallimenti, li tengo cari». Il noto attore sottolinea nel corso dell’intervista i molti luoghi comuni che girano intorno al festival, come il fatto che sia “lo specchio del paese” o ancora «È anche il “si guarda ma non si dice” degli pseudo intellettuali… – ammette Favino – Io sono pop, non sono Umberto Eco e si vede. Non sono un uomo particolarmente colto. Sono quello che alle cene faceva ridere… Per me non c’è nessun contrasto tra il teatro, il cinema e Sanremo…» conclude.

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