I TheShow saranno sul palco di 90 Special, lo show condotto da Nicola Savino dedicato al mitico decennio e che ne ripercorre la musica, gli usi, i costumi e le tendenze. Il popolare duo formato da Alessandro Tenace e Alessio Stigliano sono molto popolari e vantano un numero di iscritti al proprio canale che supera il milione e ottocento mila iscritti, con picchi di visualizzazioni per video che superano i tre milioni. I due amici e colleghi si conoscono sin dalla fanciullezza, essendo cresciuti entrambi nella stessa zona di Milano e precisamente a Rogoredo. Alessandro studia Ingegneria dell’Automazione al Politecnico di Milano mentre Alessio studia Architettura. Hanno primeggiato nella passata edizione di Pechino Express ribattezzati come Socialisti, poi hanno scritto un libro per Mondadori, Fallo – Il futuro è nelle tue mani, ma la loro popolarità e successo nasce con l’idea di portare su internet e precisamente su YouTube video di vario genere, anche se le loro maggiori attenzioni si sono concentrate verso il concetto di esperimento sociale che da tempo è fortemente radicato negli Stati Uniti. Si tratta cioè di quella che può essere definita l’evoluzione delle vecchie candid camera, attraverso cui riescono ad indagare sulle abitudini degli italiani, mostrandone vizì e virtù e perché no anche piccoli e grandi segreti.
I THESHOW, “LA PERIFERIA CULLA DELLA NOSTRA CREATIVITÀ”
In una recente intervista rilasciata a Il Corriera della Sera, i TheShow hanno spiegato anche della loro abitudine di fare i video scherzi, cominciata quando ancora frequentavano le scuole medie, ossia delle rivisitazioni dei classici della televisione ispirati però alla realtà quotidiana: “Li facevamo per divertirci, anche se poi non li guardava nessuno. A distanza di anni, invece, li guardano in molti, moltissimi. Spesso ci chiedono come la gente reagisca ai nostri scherzi e se alla fine poi ci picchiano. E’ successo solo 4 o 5 volte. Gli italiani in realtà sono persone buone”. Hanno quindi parlato del loro essere ‘rapper di periferia’ e di come proprio la loro amata periferia sia stata importante per far nascere ed emergere il loro talento: “La periferia è stata importante per noi, è la culla della nostra creatività. Amiamo Rogoredo, ci viviamo da sempre, ma quando inizi a crescere le cose da fare dopo un po’ finiscono e il dopolavoro della Redaelli non ti basta più. Ti devi inventare qualcosa per sopravvivere e noi ci siamo inventati un modo per sorridere e divertire. Nello stesso quartiere, chi non si è inventato nulla è spesso finito vittima di droga o cattive compagnie”.