CURIOSITÀ SULLA REALIZZAZIONE DEL FILM E IL SUCCESSO
La commedia del 2013 Mi rifaccio vivo è stata diretta da Sergio Rubini che ha curato anche il soggetto e la sceneggiatura con Carla Cavalluzzi e Umberto Marino. La produzione del film è stata firmata da Domenico Procacci con Laura Paolucci mentre la distribuzione nel nostro Paese, è stata eseguita dalla 01 Distribution. Le musiche della colonna sonora sono state scritte da Paolo Buonvino e il montaggio è stato realizzato da Angelo Nicolini con la scenografia di Roberto De Angelis. Pellicola girata a basso costo le cui riprese sono durate meno di due mesi e sono state effettuate interamente all’interno della città di Roma. Il film ha comunque avuto il piacere della critica che ha elogiato la verve artistica degli attori protagonisti, professionisti che nel passato avevano già lavorato assieme cementando per questo una buona intesa dietro le macchine da presa. Ottimo anche l’impatto al box office con incassi che hanno superato abbondantemente le spese di produzione, cosa questa, che di fatto ha dato ragione alla produzione che ha deciso l’uscita nelle sale cinematografiche della pellicola in imminenza dell’estate del 2013.
SERGIO RIUBINI ALLA REGIA
Il film Mi rifaccio vivo va in onda su Rai 2 oggi, mercoledì 31 gennaio 2018, alle ore 23.00. Una commedia italiana diretta da Sergio Rubini e prodotta nel 2014 grazie alla collaborazione tra le case di produzione Fandango e Rai Cinema e gode delle belle musiche composte da Paolo Buonvino. Il film si basa su un soggetto scritto e sceneggiato dallo stesso Rubini in collaborazione con Carla Cavalluzzi e Umberto Marino, in territorio italiano il film è stato distribuito dalla 01 Distribution. Ottimo il cast di attori rappresentato da attori del calibro di Emilio Solfrizzi e Neri Marcorè, che rispettivamente interpretano Dennis e Ottone di Valerio. La pellicola già programmata diverse volte sui palinsesti televisivi italiani e viene trasmessa nuovamente questa sera in seconda serata su Rai 2. Ma vediamo adesso la trama del film nel dettaglio.
MI RIFACCIO VIVO, LA TRAMA DEL FILM
La pellicola si basa sulla vita di Biagio Bianchetti, un uomo morto suicida. Biagio scontava infatti nella sua esistenza la rivalità con l’amico-nemico Ottone di Valerio, un figlio di papà che lo ha sempre ridicolizzato dinanzi a tutti. L’uomo ha conosciuto Ottone fin dai tempi della scuola materna e sempre da lui ha ricevuto insulti e burle a volte anche molto pesanti. Ad Ottone, stante la sua condizione economica, non succedeva mai nulla, con gli strali della società che si appuntavano su Biagio, esasperando una situazione già di per se molto difficile. Una volta passato a miglior vita, Biagio scopre che grazie ad una buona azione, che non ricordava neppure, commessa sulla terra ha ottenuto un’importante bonus, quest’ultimo, è rappresentato dalla possibilità di ritornare sulla terra per un periodo di sette giorni, giorni che devono essere sfruttati per dimostrare di essere diventato un uomo migliore. Biagio fiuta immediatamente la possibilità di fargliela pagare al rivale di un tempo, e decide di reincarnarsi nelle spoglie di Dennis Rufini, un manager a cui Ottone ha consegnato l’azienda che aveva ereditato dal padre. Nella settimana che passa sulla terra, Biagio scopre grazie al bonus quanto pieno di difetti e debolezze sia pieno Ottone, la scoperta più che renderlo felice gli fa capire quanta stupida sia stata la sua decisione che l’ha portato al suicidio, e di fatto lo spinge a non insistere sulla vendetta che aveva programmato nei confronti del rivale. Come se non bastasse, dopo qualche giorno inizia a sentire un’immensa nostalgia della propria moglie, una donna resa inconsolabile dalla sua scomparsa, soprattutto per come questa è avvenuta. Al ritorno in cielo, una nuova sorpresa colpirà il suicida, dall’alto hanno infatti deciso che vista la sua bontà nel rinunciare alla vendetta potrà ottenere un nuovo bonus, questa volta Biagio lo sfrutta per ritornare in vita, un ritorno che lo vedrà uscire incolume dl lago dove appena una settimana prima aveva deciso di porre fine a quelle che sembravano le sue sofferenze terrene.