Il cantante di origini pugliesi Raffaele Riefoli noto al proprio pubblico con il nome d’arte di Raf, torna protagonista in televisione su Italia 1 nel programma di Nicola Savino, 90 Special incentrato sugli anni Novanta. Un periodo che in effetti ha visto Raf monopolizzare lo scenario musicale italiano con una serie irrepetibili di successi che ancora oggi spesso capita di canticchiare sotto la doccia oppure di ascoltare in radio. Un decennio che per il cantautore nato a Margherita di Savoia è iniziato nel 1991 con la partecipazione al Festival di Sanremo con il brano Oggi un Dio non ho, di fatto facendo da lancio all’album Sogni… è tutto quello che c’è, nel quale erano presenti altri pezzi di successo come Interminatamente e Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è. Nel 1993 ha trionfato al Festivalbar con il tormentone estivo Il battito animale, contenuto nell’album Cannibali che conteneva anche Due e Stai con me. Nel 1995 è arrivato un altro straordinario successo firmato Raf: Sei la più bella del Mondo assieme ad altri brani di grande riscontro come Dentro i tuoi occhi, Il suono c’è e Prima che sia giorno.



RAF, LA GIORNATA DELLA MEMORIA

Lo scorso sabato 27 gennaio Raf ha voluto parlare sui social della Giornata della memoria 2018 scegliendo come foto un’istantanea tratta dal celebre film di Roberto Benigni, La vita è bella. Il cantante ha voluto spiegare il perché della propria scelta: “Ho scelto un’immagine del film capolavoro di Benigni LA VITA È BELLA, certamente piu soft di quelle vere, dense di orrore, che si possono trovare facilmente anche sul web in grande quantità, perche credo che in questo periodo incerto e complicato il mondo abbia bisogno di serenità, ma nel contempo,oggi piu che mai è necessario ricordare. Sia ben chiaro che rievocare le vittime della shoah non significa trascurare altri genocidi, né tantomeno stabilire inutili ‘priorità’ tra stermini e dolori di un popolo piuttosto che di altri popoli. Il giorno della memoria non è di conseguenza un omaggio alle vittime, ma sostanzialmente un riconoscimento pubblico e collettivo di un fatto particolarmente grave di cui l’Europa è stata capace, e a cui l’Italia ha collaborato. La memoria storica della shoah non riguarda soltanto il popolo ebraico, ma l’intera umanità, affinchè da questi avvenimenti si possano trarre insegnamenti per il futuro”.

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