Il film dal titolo “Il coraggio della verità” (titolo originale “Courage Under Fire”), ha ottenuto un’ottima risposta da parte della critica internazionale. In particolare, negli States la pellicola è stata elogiata da James Berardinelli del sito web ReelViews, che l’ha definita “tanto profonda e intelligente nel suo svolgimento” a tal punto da rendere “memorabile questo film” e annoverarlo fra “uno dei migliori del 1996”. Peter Travers del Rolling Stone ha invece analizzato il ruolo ricoperto nella pellicola da Denzel Washington: “Negli occhi infestati di Washington, nella splendida cinematografia di Roger Deakins che si tuffa nella folle fiammata del combattimento, nella trama che trasforma abilmente un giallo in una meditazione sul personaggio e nel persistente interrogatorio dell’autorità di Zwick, ‘Il coraggio della verità’ onora il suo soggetto e il suo pubblico”. Ad elogiare il protagonista, anche Peter Stack, che nella sua recensione sul San Francisco Chronicle ha ammesso che “Denzel Washington è avvincente”. (Agg. Fabiola Iuliano)



IL CONFLITTO RACCONTATO DAL CINEMA

Questa sera andrà in onda sui canali Rai il film ‘Il coraggio della verità’, la prima pellicola basata interamente sulla Guerra del Golfo. Il conflitto Iraq – Stati Uniti d’America non è mai stato cinematografico in senso stretto, come lo era, invece, la guerra del Vietnam di cui abbiamo avuto nel corso degli anni una serie infinita di adattamenti più o meno riusciti. Con la Guerra del Golfo questo non è successo, probabilmente perché dietro a questo conflitto sorto agli albori degli anni ’90 erano evidenti sin da subito gli interessi economici di entrambe le parti. Mentre invece con il Vietnam la patina della ‘lotta al comunismo’ poteva ancora reggersi in piedi (la campagna politica e mediatica a stelle e strisce si faceva gloria appunto di questo, cioè di liberare il mondo intero dalle forze rosse), con la Guerra del Golfo tutto ciò non era affatto possibile. Saddam Hussein attaccò e invase il piccolo stato del Kuwait per un unico motivo: l’oro nero, il petrolio, quello che, anncora oggi fa girare l’economia mondiale. A questa invasione gli Stati Uniti d’America, anch’essi fortemente interessati, reagirono con la forza.



UN CAST D’ECCEZIONE

Il film ‘Il coraggio della verità’ uscì nel 1996, a qualche anno di distanza dalla conclusione della Guerra del Golfo. Il film vanta un cast d’eccezione, con nomi di assoluto rilievo all’interno del variegato mondo cinematografico statunitense. Il protagonista è una colonna del cinema hollywoodiano, quel Denzel Washington che nel corso della propria carriera ha interpretato tantissimi ruoli, dal classico buono al cattiivo spietato e senza scrupoli. Tutti ricordano, ad esempio, la parte del poliziotto corrotto e criminale di Alonzo nel pluripremiato ‘Training Day’. A fargli da spalla la sempreverde Meg Ryan e un giovane Matt Damon, che in quel periodo si affacciò al grande pubblico con un film che sarebbe entrato nella storia e nel cuore di tutti i telespettatori: Will Hunting – Genio ribelle. Nonostante questo grande cast, comunque, il film non ricevette una buona accoglienza di pubblico, anzi. Su Internet la sua media voti è piuttosto bassa, con un 2,9 su 5 di Mymovies e un 3,3 di Coming Soon, sempre su 5. Insomma,la scintilla non è mai scoccata, nonostante un parco attori assolutamente valido.



TRAMA

La trama del film verte tutta su un riconoscimento storico che coinvolge il capitano Karen Emma Walden, ossia Meg Ryan. La donna potrebbe essere la prima nella storia americana a ricevere un’onoreficenza di altissimo valore come la medaglia d’onore del Congresso e la Casa Bianca spinge a favore di questo possibile riconoscimento postumo (la Walden, infatti, è deceduta in seguito ad un’azione di guerra). A complicare il riconoscimento, però, ci sarà un’inchiesta che coinvolgerà il colonnello Nat Serling (Washington) che è poi il vero nucleo portante di tutto il film. Tra colpi di scena e svelamenti progressivi, il film farà luce sulla morte del capitano Karen Emma Walden lasciando i telespettatori col fiato sospeso. La Guerra del Golfo ha avuto pochissime trasposizioni cinematografiche, probabilmente perché poco ‘mediatica’ e cinematografica. E dire che di nomi altisonanti la il conflitto iracheno ne ha avuti, a fronte della sua breve durata (un anno e mezzo, da agosto del 1990 a febbraio 1991): Operazione Desert Shield, Operazione Desert Storm e via discorrendo. Un conflitto meramente economico questo, come tutti, che ridimensionò le sconfinate ambizioni di Saddam Hussein.