La puntata di Meraviglie – La penisola dei tesori si aperta con il Cenacolo di Leonardo Da Vinci, una delle opere più importanti del Rinascimento italiano e della storia dell’arte. Il capolavoro rappresenta il momento preciso in cui Gesù pronuncia l’esatta frase: “In verità, vi dico, qualcuno di voi mi tradirà”. Gesù si trova al centro di tutto, isolato, gli apostoli, invece, sono suddivisi a gruppi di tre, ognuno con espressioni diverse. Alberto Angela: “Leonardo diceva che un bravo artista deve saper rappresentare anche le emozioni interne di un soggetto”. Leonardo aveva dei taccuini sui quali, ad esempio, segnava tutte le caratteristiche dei volti che vedeva. Meraviglie – La penisola dei tesori pone l’attenzione soprattutto sulle mani degli apostoli, conservate perfettamente. Angela: “Gesù irradia presenza ovunque, il risultato dell’opera lascia senza fiato. L’opera dà un senso di profondità. Si rimane senza fiato davanti al genio di Leonardo Da Vinci”. All’attore francese Philippe Leroy, è stato affidato il racconto di Leonardo Da Vinci riguardante il Cenacolo: “Grazie Leonardo, sei stato per me un miracolo”. (Aggiornamento di Fabio Morasca)

LEONARDO DA VINCI: GESU’ AL CENTRO DELLA SCENA

Il Cenacolo di Leonardo Da Vinci è una delle opere più famose del celebre pittore, inventore e genio creativo italiano. Il dipinto rappresenta un episodio fondamentale del cristianesimo come l’Ultima Cena di Gesù Cristo con i suoi dodici apostoli e, in particolare, il momento chiave in cui il figlio di Dio rivela che uno fra di loro lo avrebbe tradito. Il centro della scena appartiene proprio a Gesù che, per questo, è isolato rispetto a tutti gli altri. Le sue parole hanno un impatto fortissimo sugli apostoli che reagisono in maniera differente l’uno dall’altro, creando uno straniante effetto onda: il centro propulsore è appunto Gesù con le sue parole scioccanti, mentre ai lati i discepoli si stagliano sull’affresco con reazioni completamente diverse a seconda della loro personalità. L’opera, purtroppo, versa in condizioni pessime perché Leonardo Da Vinci la dipinse con una tecnica non compatibile con l’ambiente estremamente umido del Santuario di Santa Maria delle Grazie di Milano. Per questo è preservato attraverso tutta una serie di accorgimenti di nuova generazione anti-umidità.

L’APOSTOLO CHE NON C’ERA

A un primo sguardo, il cenacolo di Leonardo Da Vinci, benché rovinato dall’umidità e un po’ sbiadito, sembra un dipinto perfetto. E in fondo lo è (Leonardo era un genio assoluto), ma non in toto. Se osserviamo bene la figura di San Tommaso (colui che credeva solo se vedeva, ricordate?) alla sinistra di Gesù Cristo noteremo un piccolo particolare che a prima vista si fa fatica a cogliere. Tommaso indica con il braccio e il dito in alto, ma il suo arto è sproporzionato rispetto al resto del corpo: è infatti troppo lungo per la figura. Inoltre la sua collocazione all’interno dell’armonioso gruppo degli apostoli pare essere un po’ forzata, come se Leonardo Da Vinci fosse stato costretto a inserirlo solo in un secondo momento, a dipinto oramai concluso. Ebbene, studi recenti hanno dimostrato che le cose probabilmente stanno proprio così. Sotto ogni apostolo Leonrdo Da Vinci aveva scritto il nome per ricordarselo ma aveva dimenticato quello di san Tommaso. Per ovviare a questa dimenticanza dovette raffigurarlo in fretta e furia nell’unico posto rimasto all’interno della composizione.

L’INTERPRETAZIONE DI DAN BROWN

Lo abbiamo detto all’inizio del nostro articolo, il Cenacolo è una delle opere di Leonardo Da Vinci più famose al mondo e che ha solleticato le fantasie di tanti. Soprattutto di uno in particolare: quel Dan Brown, scrittore di fama mondiale, che ha venduto milioni di copie con bestsellers quali Angeli e demoni e, appunto, il Codice da Vinci. Lo scrittore Dan Brown, in quest’ultimo testo, dà una sua visione del dipinto asssolutamente fantasiosa e totalmente scollata dalla realtà. Secondo lui, infatti, l’apostolo Giovanni (‘il discepolo che Gesù amava’) non sarebbe altro che Maria Maddalena, un’altra figura chiave dei Vangeli, spesso confusa con l’adultera del famoso episodio della lapidazione (‘chi è senza peccato scagli la prima pietra’). Come sappiamo dal Nuovo Testamento, Maria Maddalena era una prostituta poi convertitasi grazie a Gesù e alla sua predicazione della buona novella. Dan Brown, invece, fa di Maria Maddalena addirittura l’amante carnale di Gesù raffigurata da Leonardo Da Vinci nel suo Cenacolo con le fattezze dell’apostolo Giovanni, su cui San Pietro appoggia la mano.