Una voce forte e calda, per scaldare il 31 dicembre dei valdostani. Sergio Sylvestre accompagna con la sua musica i pattinatori del Gran Galà del Ghiaccio 2018. Il talento emerso da Amici di Maria De Filippi è uno dei protagonisti di questa serata di sport e musica. E’ assieme alla Kostner, l’ospite speciale della puntata. Per lui una grande presentazione da parte di Elenoire Casalegno, conduttrice della serata. Lo spettacolo è stato pazzesco: il big boy ha dato un contributo importante, impreziosendo la scena con la sua voce profonda. Non è un caso che proprio durante le feste, sia uscito il suo Big Christmas, nuovo disco dedicato al Natale: “Nel disco ci sono 11 tracce, alcune non c’entrano granché con il Natale. Come “Over the rainbow”, che però mio papà amava fischiettare proprio in questo periodo. E poi c’è “The Christmas Song”: Nat King Cole, con la sua voce potente che usava per combattere contro il razzismo, è per me non solo un grande artista, ma un eroe”. 



VOCE INOSSIDADBILE

Il cantante Sergio Sylvestre è una delle voci nuove del panorama musicale italiico, ennesima scoperta dell’inossidabile Maria De Filippi. Quel che colpisce nel guardare Sergio Sylvestre è la sua mole: il 27enne statunitense è un omone grande e grosso, un po’ come il protagonista de Il Miglio Verde, famosissimo best seller del pluripremiato Stephen King. Ed esattamente come lui, a discpito di una fisicità prorompente e aggressiva, nasconde un animo semplice e buono, quasi ipersensibile. Sergio Sylvestre, infatti, cela dentro di sé un animo puro e candido, come lui stesso ha ammesso in più di un’occasione. Ultimamente, infatti, ha fatto vedere tutta la sua sensibilità parlando della morte del padre, arrivata proprio quest’anno.



Ecco le sue parole rilasciate all’importante quotidiano Il Giornale: “Mio papà è venuto a mancare quest’anno e mi manca tantissimo. Non mi sono ancora ripreso dalla sua morte, lui era un punto di riferimento importante per me. Cercava sempre di sollevarmi il morale, anche con un piccolo gesto, che però aveva grande significato. Mi diceva tutte le volte che dovevo sorridere.”

SERGIO SYLVESTRE RACCONTA DEGLI ABUSI SUBITI

Sergio Sylvestre, lo abbiamo detto in precedenza, è un animo sensibile, gentile e buono. Questa sua ipersensibilità, comunque, è dovuta a un episodio brttissimo avvenuto nella sua infanzia e che, purtroppo, è capitato a tantissimi altri come lui. Il cantante statunitense di 27 anni ha raccontato da Silvia Toffanin a Verissimo di essere stato abusato quando era piccolo. Alle telecamere non ha raccontato i particolari ma ha espresso solamente il suo stato d’animo.



Ecco il suo toccante racconto: “Quando ero piccolo sono stato abusato. L’ho raccontato anche nel mio ultimo libro perché desideravo dare una voce a tutti quei ragazzi che, come me, hanno subito delle violenze quando erano piccoli. Desideravo essere la loro luce. Purtroppo quando ti accade una cosa del genere ti tieni tutto dentro ma farlo alla lunga ti distrugge. E’ una cosa troppo grande da tenere per se stessi.” Un racconto sincero, quello di Sergio Sylvestre che, esattamente come tanti altri, ha desiderato essere utile e fare qualcosa per chi come lui ha subito quella tremenda disgrazia. Ci è voluto coraggio ma alla fine ce l’ha fatta.

‘NON CAPISCO LA CATTIVERIA’

A Sanremo l’anno passato Sergio Sylvestre ha avuto un grandissimo successo. Per rendersene conto basta vedere quante visualizzazioni ha su Youtube il video musicale (che vi riproponiamo qua sotto) ‘Con te’: la bellezza di ben 22 milioni! Un dato straordinario e che deve assolutamente far riflettere al riguardo; la popolarità di Sergio Sylvestre è in grande aumento e il giovane cantante si sta prendendo sempre di più il suo spazio all’interno del mondo musicale italiano. Nonostante il successo e i soldi (le due cose vanno di paripasso, è inevitabile), l’italo-statunitense continua a rimanere un ragazzo con i piedi per terra e a seminare bontà un po’ ovunque.

Ecco cosa ha detto ai microfoni de Il Giornale: “Da piccolo non riuscivo a capire perché esistevano cose cattive come il razzismo, oppure il bullismo. Quando qualcuno mi faceva del male dicevo: ‘Perché mi fai questa cattiveria?’.Non lo capivo e, francamente, nemmeno adesso capisco la cattiveria umana. L’uomo potrebbe fare del bene, ha infinite possibilità dentro di sé… purtroppo troppo spesso si rivolge al male.”