NEL CAST ANCHE ADRIANO CELENTANO
Il film Er più – Storia d’amore e di coltello va in onda su Rai 3 oggi, sabato 6 gennaio 2018, alle ore 14.55. Una pellicola prodotta nel lontano 1971 in Italia e diretta dal bravo Sergio Corbucci. Il film, che può essere ascritto al genere biografico, vede un buon cast di attori, tra di essi si segnalano Adriano Celentano e Claudia Mori, entrambi detengono il ruolo di protagonisti. Il film, musicato da Carlo Rustichelli, si basa su un soggetto scritto da Mario Amendola. La pellicola che è stata prodotta dalla molto famosa all’epoca Mondial Television Film, gode della collaborazione di Salvatore Argento che detiene l’importante ruolo di produttore esecutivo. Il film non può essere certo ascritto alle prime televisive essendo stato programmato infinite volte sui piccoli schermi televisivi italiani. Ma ecco nel dettaglio la trama del film.
ER PIÙ – STORIA D’AMORE E DI COLTELLO, LA TRAMA DEL FILM
La pellicola si basa sulla vita di un venditore ambulante di prodotti ittici, Nino Patroni, che nella Roma del 1900, ha il ruolo di capo borgata. A lui spetta la tutela dei propri concittadini dalla criminalità organizzata. Nino, non solo ha il compito di guadagnarsi il rispetto dei propri paesani ma, deve difendere l’onore da un borgataro rivale, Agustarello, del rione rivale di San Giovanni, che cerca finanche di rubargli la fidanzata, la bellissima e conturbante Rosa Turbine (interpretata dalla procace Claudia Mori). I due arrivano spesso a scontrarsi e in uno di questi scontri accecati entrambi dall’ira quasi si accoltellano, solamente l’intervento di Rosa e del maresciallo dei carabinieri riesce a non far scorrere il sangue. Nonostante tutto, il rivale di Nino continua ad importunare la ragazza del pescivendolo, quest’ultimo, che mal sopporta le attenzioni, picchia brutalmente il rivale suscitando però le ire dei fratelli che gli distruggono il negozio. Il carabiniere in tale contesto non prende per buone le scuse di Nino e gli eleva una multa abbastanza elevata, di fatto esponendolo ad essere irriso dai suoi paesani che mal sopportano l’autorità costituita, rappresentata per giunta da un carabiniere piemontese. Tutto continua nella falsa riga degli sgarri fin quando Agustarello non cerca di accoltellare il rivale, il giovane viene scoperto dopo il fatto di sangue e fuggendo, cade morendo infilzato dalla sua stessa lama. La situazione si intorbidisce in quanto il fratello di Agustarello paga le cure di Nino e lo sfida a duello allo scopo di vendicare il congiunto, duello che viene evitato in quanto un paesano, noto come il cinese, denuncia tutto ai carabinieri. Nino per quanto arrabbiato di non aver potuto “lavare” il suo onore getta discredito sul delatore e fissa al contempo finalmente la data delle nozze che però, non riusciranno a svolgersi in quanto il cinese ferito nell’orgoglio spara al pescivendolo.