Diventata famosa al Festival di Sanremo del 1997 con il brano A casa di Luca che peraltro le permise di vincere il Premio della critica, la cantante siciliana Silvia Salemi è tornata protagonista dello scenario musicale italiano con il nuovo album intitolato 23. Un lavoro discografico che ha posto fine ad un periodo lungo dieci anni durante il quale la Salemi ha preferito concentrarsi sul suo ruolo di mamma e moglie sempre presente. Una scelta della quale, come lei stessa ha raccontato in una recente intervista rilasciata a Vanity Fair non si è mai pentita, anzi: “Avere una famiglia e fare la mamma è sempre stata la mia prima vocazione. Le mi figlie? Crescerle ed esserci per la prima pappa o la prima varicella era per me un dovere, oltre che un onore.. Sono una mamma all’antica, ma moderna. Critico i miei figli, ma non sono loro amica. Guai a fargli credere che siano intoccabili. La maternità diventa più difficile quando i figli diventano grandi ed escono dal tuo recinto, quando entrano in contatto con il mondo esterno. Con le mie figlie sono nella fase in cui vigilo, poi ci sarà un momento in cui andranno sulle loro gambe”.



LA MORTE DELLA SORELLA

Nello scorso mese di novembre, Silvia Salemi ha pubblicato il libro intitolato La voce nel cassetto, dove ha raccontato alcuni fatti che hanno riguardato la propria vita privata ed in particolare la tragica morte della sorella avvenuta per leucemia alla tenera età di 5 anni. Ai microfoni di Vanity Fair, a tal proposito, ha sottolineato i suoi labili ricordi enfatizzando le difficoltà che dovette affrontare la propria mamma: “Quando è mancata avevo poco più di un anno, i miei ricordi sono solo sensazioni, foto, racconti degli altri. E finora non ne avevo mai parlato pubblicamente per senso di protezione nei confronti della mia famiglia, per pudore. È sempre molto più facile condividere una cosa bella che una sofferta, ma devo dire che i miei primi anni non sono stati facili. Mia madre era molto giovane, aveva 23 anni, era incinta di me e proprio in quei mesi le dissero che Laura non ce l’avrebbe fatta. A quel punto pensò anche di rinunciare a quella nuova gravidanza, perché quando hai un figlio che sta morendo, non te la senti di essere felice per un altro che arriva”.



TUTTO EBBE INIZIO CON.. FIORELLO

Nella stessa intervista Silvia Salemi ha avuto modo di parlare anche della propria carriera, del successo ottenuto con il brano A casa di Luca e della gavetta fatta prima di arrivare a calcare il mitico palco dell’Ariston. Questi alcuni dei passaggi più significativi dell’intervista rilasciata dalla Salemi: “A casa di Luca? È una canzone che mi ha dato tanto, grazie a lei ho vissuto il periodo più intenso della mia carriera. Oggi nel riascoltarla mi emoziono, ma in modo diverso. Adesso so che corrisponde solo a una parte del mio mondo. Il privato conta di più. Più delle mie figlie, più di mio marito, non c’è niente. Se ho fatto la gavetta? Sì, tanta. I pianobar, i matrimoni, la partecipazione a Karaoke di Fiorello. Ho la sensazione che tutto sia iniziato lì. Avevo 14 anni, lui faceva tappa nella mia città e io sono salita sul palco senza giacca. Faceva freddissimo, ma non lo sentivo. In quel momento ho cominciato a fare i conti con i miei sogni”.

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