Maria Grazia Cucinotta ha affrontato il delicato tema delle molestie sessuali nel mondo del cinema e dello spettacolo. Ospite de La Vita in Diretta, l’attrice ha lanciato un appello alle istituzioni: «Le cose cambieranno quando cambieranno le leggi. Gli orchi non hanno paura». Ma ai microfoni di Raiuno si è schierata anche dalla parte delle donne più “deboli”, quelle «che non hanno visibilità, sono ai margini senza che nessuno si prenda curo di loro». E prosegue: «Parlo di quelle donne che non hanno modo di urlare il loro disagio. Hollywood anche vent’anni fa era già un mondo a parte. C’è qualcosa che non capisco, perché in America c’è grande tutela da parte della legge». E su questo tema torna con vigore: «Le donne hanno paura a denunciare perché non si sentono tutelate dalle leggi». Ma Maria Grazia Cucinotta ha parlato anche della questione dell’equità: «Ci sono donne che non riescono a lavorare perché hanno dei figli, arrivano a licenziarti per questo motivo».
MARIA GRAZIA CUCINOTTA A LA VITA IN DIRETTA PARLA DI DONNE
«C’è sempre stato grande rispetto per le donne negli Stati Uniti. La Saag, l’associazione degli attori, si reca sul set per verificare che non ci siano molestie. Il metodo di lavoro è diverso, non si possono fare paragoni». Maria Grazia Cucinotta, che conosce bene Hollywood, ha parlato dello scandalo Weinstein ai microfoni de La Vita in Diretta. Nello studio di Raiuno non mancano anche aneddoti divertenti. Li racconta l’agente Angelo Perrone: «Una volta sul red carpe una bellissima donna in un abito nero e con capelli rossi la indicò e la chiamò “Beatrice” per il suo ruolo ne Il postino. Lei si girò verso di me e mi chiese: “Chi è sta matta?”. Era Susan Sarandon». Anche Maria Grazia Cucinotta comunque si è presenta in abito nero, come le attrici che ieri hanno preso parte ai Golden Globe in protesta contro le molestie subite dalle donne. E sull’eventuale candidatura alla presidenza americana di Oprah Winfrey: «Lei è già una di potere. Lì si dice sempre che qualsiasi cosa passi dal suo salotto televisivo diventa popolare. Sono contenta, perché ha grande carisma. Anche in Italia dovrebbe accadere una cosa del genere».