Guardi una trasmissione di Alberto Angela e un po’ lo invidi. Non solo per la possibilità di girare il mondo in lungo e in largo, ma soprattutto per la capacità di divulgare le sue enormi conoscenze ad un pubblico vasto come quello della Rai. Lo dimostra il succeso della prima puntata di Meraviglie – La penisola dei Tesori, che ha incollato su Rai Uno più di 6 milioni di telespettatori, evidentemente di diversa estrazione. Eppure, mamma Rai, per un po’ di tempo il suo di tesoro ha rischiato di perderlo. Lo ha ammesso lo stesso Alberto Angela, in un’intervista rilasciata a Libero:”Io non ho mai fatto le valigie. Semplicemente il mio contratto era scaduto, ormai da un anno e mezzo, le risposte non arrivavano e intanto erano arrivate altre proposte. Non so perché abbiano tardato tanto, forse i cambi al vertice, la legge sui tetti agli stipendi“. Che c’entrassero dinamiche simili a quelle che hanno caratterizzato la vicenda Fazio? “Non sono entrato all’epoca in queste polemiche e non vi entro adesso. Mi interessa di più sottolineare un’ altra cosa. Non solo un italiano su dieci ci ha seguito. Ma i dati poi dicono che tra i nostri telespettatori moltissimi sono giovani, una fetta di pubblico che da anni ha abbandonato il media televisivo, ma che ci torna se trova risposte alla sua fame di conoscere“.



I SEGRETI DI “MERAVIGLIE”

Alberto Angela non può che guardare con un certo orgoglio il successo di Meraviglie, non fosse altro perché è stato messo in campo un mix di ingredienti che difficilmente avrebbe potuto fallire:”Ogni volta che vado in onda sono pronto a tutto. Ero fiducioso però, per due fattori fondamentali: primo perché il lavoro dietro questo programma mette in luce l’ altissimo livello di professionalità del dna Rai, ricordiamo che solo in Italia si manda in onda da tempo la cultura in prima serata di sabato con Ulisse su Rai Tre. Secondo fattore: il tema trattato, che è qualcosa di incredibile, rendiamocene conto: l’ Italia è il Paese con il maggior numero di siti Unesco, 53, più persino dell’ enorme Cina. Noi in 77 giorni di riprese ne abbiamo filmati 12, 3 per puntata, per due da prima serata di Rai Uno, più altri 16 siti di altissimo valore culturale. Inoltre le interviste a personaggi che si raccontano in modo inedito, da Monica Bellucci che parla di Assisi a Toni Servillo che parla della Reggia di Caserta e poi Riccardo Muti, Paolo Conte che non si è mai aperto così tanto. Poi abbiamo prodotto 10 fiction storiche inedite. Con questo materiale noi sapevamo che la qualità di certo era assicurata



LA RICETTA VINCENTE

Ma qual è il segreto di Alberto Angela e della sua longevità televisiva? Si potrebbe parlare di genetica, visto che il padre Piero è da questo punto di vista insuperabile, ma c’è dell’altro:”Vi assicuro che ogni volta ho il terrore come fosse la prima. Anche perché le variabili tv sono infinite, dalla controprogrammazione alla stagione di messa in onda (…) Abbiamo voluto linguaggi molto diversi. Ulisse, come Albatros, il mio primo programma, quello che facevo alla tv svizzera, è proprio la cifra del mio modo di raccontare, da paleontologo, sviscerando ogni aspetto di un singolo argomento per due ore, che è un po’ una sfida in palinsesti dove tutto deve essere veloce, pochi minuti e si deve voltare pagina. Stanotte a è nato dalla mia esperienza personale. Tutte le volte che ho dovuto fare delle riprese in un museo, ci autorizzavano a farlo di notte, a porte chiuse. E trovarsi da solo, di notte, dentro gli Uffizi o al Museo Egizio, è un’ emozione pazzesca, ti pare che gli antichi ti parlino. Mi sono detto: “Facciamo provare la stessa emozione ai telespettatori” Questo Meraviglie – L’ Isola dei Tesori nasce invece da una richiesta prima dell’ ex direttore di Rai Uno, Andrea Fabiano e ripresa dall’ attuale, Massimo Teodoli, di un programma di un nuovo modo e una nuova serie culturale. Da qui il bisogno di mettere in campo professionalità e tecnologia come gli elicotteri d’ avanguardia 4ka per riprese dall’ alto, all’ alba, cercando la luce più suggestiva per immagini montate anche con musica di qualità. Il programma è un immenso piano sequenza, tecnica di ripresa usata per la prima volta persino tra i reperti del Museo di Villa Giulia a Roma, che regala l’ impressione che il passato sia qui a raccontarsi oggi, attraverso ogni vaso e ogni sarcofago. Tanti piani sequenza che restituiscono un’ unica grande idea: la genialità del nostro passato che è il seme per capire il presente e per inventare il futuro“.

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