A voi, che solo due giorni fa stavate ancora in coda allo skilift… A voi, che alla Befana mai vi sareste aspettati di ritrovarvi, solo poche ore dopo, a parlare di diete… A voi, che domenica scorsa (eppure sembrano mesi) nemmeno rammentavate il nome e neppure il volto del vostro capo e oggi siete all’altro… capo della sua scrivania… A voi che probabilmente neppure ricordate dove eravamo rimasti nelle nostre scorribande settimanali… Avete almeno seguito i nostri consigli, andando al cinema a caccia di “cinepanettoni”? Nooooo? Allora, urge un repentino refresh prima di tuffarvi in questa seconda (e conclusiva) tranche di suggerimenti…cinedolciari!
“Vacanze di Natale a Cascia”. Una pellicola che rappresenta l’esempio più classico di cinepanpepato (il dolce natalizio umbro, diffuso anche in Toscana ed Emilia-Romagna, contiene mandorle, nocciole, pinoli, pepe, cannella, noce moscata, arancia, cedro, uva passa, cacao, caffè, liquore e mosto d’uva). Ecco la sceneggiatura, che vede protagonista il giovin compositore di Quarto (quello della volta scorsa, per intenderci). Ormai suonato come una campana, il nostro eroe campano – ça va sans dire – abbandona l’idea delle vacanze alpine e fa rotta su Cascia, in provincia di Perugia. Trovato conforto e rifugio in un locale tipico della zona, dall’originalissimo nome di Pizzeria Santa Rita, cede alle facili lusinghe di una tal Margherita, pizzaiola di origine napoletana, vegetariana, assai capricciosa: una vera diavola trecentosessantacinque giorni l’anno, in pratica per quattro stagioni. Imbottitosi di prosciutto, funghi e quattro formaggi, il giovin compositore si rivela di galanteria tanto facile quanto superficiale: non è parlando di mari e monti a chi, per professione (Margherita, lo ricordiamo, fa la pizzaiola) ha solo qualche… infarinatura di geografia, che si può pensare di schiudere un cuore all’amore. E poi, come si dice, spesso piove sul bagnato… Improvvisamente fa la sua comparsa un aitante boscaiolo, addobbato con calzoni ben farciti di asce e verricelli, il quale, seppure accecato da una fame che nemmeno tre porzioni di spatzli, i caratteristici gnocchetti ripieni tirolesi, riescono a placare, adocchia con scarsa bonomia la confidenza esagerata nei confronti della procace pizzaiola e… sarà mica costui il suo gelosissimo fidanzato? Ahi ahi ahai! Il giovin compositore, che – come si dice dalle nostre parti (e probabilmente anche in Portogallo: ciao, José Mourinho!) non è mica un pirla! – decide immantinente di marinare pizzeria, pizzaiola e conto, fuggendosela a gambe levate, evitando così le ire del tirolese umbroso (inteso come persona suscettibile a chi viene in Umbria a rompergli le uova nel paniere). Correndo a perdifiato, giunge fino alla periferia di Cascia, dove, sopraffatto dalla fatica e col cuore in gola, si accascia, mentre scorrono i titoli di coda.
“Vacanze di Natale ad Assòlo”. Si finisce in gloria con questo simpaticissimo cinesebadas (questi dolcetti fritti con pecorino e miele per i turisti sono disponibili tutto l’anno, ma per i sardi sono tipicamente natalizi). Deluso e amareggiato dalle esperienze in continente, il giovin compositore di Quarto (sempre lui!) cerca di isolarsi, riparando in Sardegna, in quel di Assòlo, provincia di Oristano. Il proposito è quello di restare per un po’… d’assòlo, se non fosse per le disinibite provocazioni di un sensualissimo quartetto di coriste di Quartu Sant’Elena. “Ma che Monte Figu che sei?” dice il ritornello della nenia “… perché non vieni con noi a nuraghe Cuccuru Arruda, dove si cucca facilmente? O a nuraghe Guduri, dove goder ogni piacere?”. Ancora spossato per l’inseguimento in Umbria, ma motivato dalle nuove amiche così vocalist, il giovin compositore prende la decisione di fermarsi a nuraghe Sassaioni. E mal lo incoglie! Tra un bacio e un cachinno, l’incontro si concerta bene. Peccato solo per l’inatteso ritorno (una tournèe al Gran Sasso annullata per cattivo tempo) dei quattro compagni di coro, tutti sassaresi, delle quattro coriste. A questo punto, succede il finimondo? Eh no, il finale del film non ve lo anticipiamo. Sappiate solo che… vi farà restare di sasso!
(2- fine)