Morando Morandini, sul Giorno, ha stroncato “Lolita” di Adrian Lyne: “L’inglese Lyne fa non solo un film lascivo ma anche moralistico, sessuofobo, appunto, americano. Mentre James Mason, guidato da Kubrick, rende Humbert con una recitazione monocorde, cupa, tragica, Jeremy Irons ne fa una figura esagitata e lacrimevole, di un patetismo insopportabile. Far sbagliare un’interpretazione a un attore come Irons riesce soltanto ai registi come Lyne”. Irene Bignardi su Repubblica ha salvato la giovane protagonista: “La vera qualità di un film senza particolari qualità, e l’unico punto su cui supera di netto la feroce e brillante Lolita di Kubrick e Dominique Swain: che è più alta del prescritto metro e quarantasette, ma è in compenso un sorprendente cocktail di infanzia e femminilità, di innocenza e di provocazione, più viva e mercuriale di quanto non sia mai stata l’icona Sue Lyon”. Ricordiamo che “Lolita”, clicca qui per vedere una scena del film, va in onda su Iris a partire dalle 21.00, ma sarà possibile vederlo anche in streaming grazie al portale di Mediaset, sui propri dispositivi mobile cliccando qui.
CURIOSITÀ SULLA PRODUZIONE DEL FILM
Per la prima serata di oggi, mercoledì 10 ottobre 2018 il palinsesto televisivo di Iris ha scelto la pellicola Lolita, realizzata nel 1996 negli Stati Uniti d’America ed è stata diretta da Adrian Lyne. Lyne è un regista di nicchia, un ottimo interprete dei sentimenti e delle storie complicate da dipanare attraverso una regia elegiaca, curatore all’eccesso della fotografia, dei silenzi, maniacale nei primi piani, negli sguardi, nei dialoghi silenti dei suoi personaggi attraverso la mimica facciale. Lo ricordiamo per ‘9 settimane e ½’, nessuno fu immune all’erotismo di Kim Basinger ancora una volta al centro di una storia d’amore morbosa nella quale Mickey Rourke fu predecessore di tutti i mr. Grey del mondo, un rapporto unilaterale in cui la sottomissione valeva nella trama più dei sentimenti, oppure in ‘Attrazione fatale’, l’anno successivo (era il 1987), dove una strepitosa Glenn Close cercava la sua vendetta personale nei confronti di un Michael Douglas che da lei pretendeva solo una storia di sesso e nulla più. Ma il personaggio della Close voleva i sentimenti e, non ricambiata, la conseguente vendetta. Un regista quindi abile nel trattare il sesso e l’amore nei risvolti più leziosi, morbosi, a tratti patologici ma sempre con estrema eleganza, mai volgare. Dal romanzo alla realtà s’identificano un po’ in tutto il mondo le tipologie di adolescenti femminili che già in età acerba hanno la seduzione dentro, un aspetto morboso dell’eros che in Francia ha sempre trovato grandi estimatori, Lio o Vanessa Paradis sono due dei tanti esempi di come le ragazzine con calzettoni e gonnellina, codini e sorriso ambiguo siano materia di letteratura o di occasione turbante. Il film ha ricevuto diversi premi ma la critica, dato il tema quasi proibito, ha avuto diversi problemi nello slanciarsi verso un giudizio sereno ed oggettivo.
NEL CAST JEREMY IRONS
Il film Lolita va in onda su Iris oggi, mercoeldì 10 ottobre 2018, alle ore 21,00. Si tratta del remake delll’omonimo film del 1987 prodotto da Pathé Production e The Samuel Goldwyn Company, distribuito in Italia da Medusa Video ed Eagle Pictures. Attorno a questo film ci furono grandi aspettative, la prima pellicola piacque ma non osò il sottile e patologico eros del romanzo, scabroso, difficile da portare sugli schermi lasciandone intatta quella poesia che in realtà tratta di una storia in cui una ragazzina minorenne ha rapporti con un uomo maturo. Il compito del regista fu arduo e Adrian Lyne, britannico, riuscì a girare una pellicola intensa, piacevole, ripetiamo, difficile per la tematica, ma non priva della poesia del romanzo di Vladimir Nabokov. Nel cast di ‘Lolita’, il personaggio del professor Humbert Humbert è intepretato da un grandissimo attore americano, Jeremy Irons, indimenticabile in ‘Inseparabili’ di Cornenberg, oppure in ‘Mission’ accanto a Robert de Niro, la musica di Ennio Morricone, la trama del film, la recitazione dei due attori regalarono al cinema un capolavoro assoluto. Melanie Griffith è invece Charlotte Haze, l’attrice americana, premio Oscar alla fine degli anni ’90 per ‘Una donna in carriera’, oggi è quasi finita nel dimenticatoio delle star, le sue vicende private l’hanno portata a forme di isolamento dal lavoro, perdendo anche qualche buon treno produttivo, ma la sua presenza rimarrà stabile in coloro che mai dimenticheranno il sorriso malinconico dell’attrice statunitense. Lolita, il personaggio, è invece la giovanissima (allora) Dominique Swain, una promessa a volte mantenuta, altre ancora disillusa. Le serie televisive hanno contribuito a mantenerla nello star system, da lei ci si aspettava una carriera a ben altri livelli. Ma vediamo adesso nel dettaglio la trama del film.
LOLITA, LA TRAMA DEL FILM
Il professor Humbert Humbert, britannico e insegnante di materie relative alla letteratura francese, dopo avere abbandonato la cara vecchia Europa, si stabilisce nel New England, a Ramsdale, cittadina tranquilla e sorniona nella quale insegna la sua materia all’interno di un college, il Beardsley College nell’Ohio. In attesa di iniziare la sua professione, durante i mesi estivi, accetta di trascorrere un po’ di tempo in vacanza presso la bella abitazione della ricca Charlotte Haze, una vedova madre di una bellissima adolescente chiamata Lolita, ma il suo vero nome è Dolores. Il professore rimane colpito dalla bellezza della ragazzina, dalla sua malizia, dalle provocazioni sottili di quella bellezza acerba ma con il demone ispirato di una donna nel profondo io interiore e si lascerà sedurre in un gioco malizioso e lezioso, proibito e peccaminoso, un vortice di sensi da evitare, ma non sarà facile, arrivando anche al punto di sposare la madre di Lolita pur di rimanere accanto a quella piccola tentazione.