Camila Raznovich racconta al settimanale Grazie la provenienza della cicatrice che compare sulla sua fronte e che è uno dei segni caratteristici del suo volto. A sorpresa, la conduttrice racconta un piccolo incidente di cui è rimasta vittima quando aveva due anni. Credendo di essere Heidi, ha saltato giù dalla finestra, sbattendo la fronte su un muretto esterno. Niente di esotico o avventuroso per la conduttrice di Kilimangiaro, che tornerà a guidare su Raitre a partire dal prossimo 13 ottobre. Non è certo l’avventura a spaventarla, lei che appare come una donna tosta ed equilibrata. Come raccontato a Grazia, c’è altro che la manda in tilt: “Le critiche mi devastano. Se 100 persone mi dicono brava, io passo tre giorni a ripensare all’unica che mi ha detto ‘Sei stata un po’ mediocre’. È uno sprone, la ascolto. Ma ci rimango male”. Camila non si definisce però una donna permalosa, quando piuttosto pignola, creativa, generosa e autoironica. A 44 anni ammette di conoscersi molto bene.

“IL CORAGGIO RENDE LE DONNE LIBERE”

Camila Raznovich racconta di avere trascorso diversi anni in India quando era piccola e di avere imparato lì l’autocontrollo. Sia lei che il fratello sono astemi e non hanno mai assunto alcun tipo di droga, anche leggera. Ammette inoltre di avere una forza di volontà e una chiarezza non comuni, visti anche come una questione di sopravvivenza. Le figlie Viola e Sole, rispettivamente di 9 e 6 anni, sono la sua più grande scommessa ma anche la più grande ambizione: “Voglio educare le mie figlie come due donne libere, curiose e forti. Dando loro tutti gli strumenti in mio possesso: studiare, viaggiare, fare sport”. Secondo la conduttrice di Kilimangiaro è il coraggio a rendere le donne libere: anche quando una cosa fa paura, bisogna portarla a termine lo stesso, nel migliore dei modi, facendo a attenzione a non ferirsi o a non ferire gli altri. Confessa, infatti, Camila: “Il coraggio mi ha portato sempre oltre nel lavoro, con ogni nuovo progetto”.

“AMARE VUOL DIRE ESSERE FERITI”

Nell’intervista rilasciata a Grazia, Camila Raznovich cita anche l’importanza del coraggio in amore: “Amare vuol dire anche poter essere feriti, ci vuole coraggio ad abbassare le difese. La maschera serve se hai paura che qualcuno si accorga della tua ferita”. Lei che qualche mese fa ha ritrovato l’amore dopo quattro anni di vita da single, confessa di provare ancora il senso di abbandono da parte della sua famiglia definita non tradizionale. Quel trauma non è passato completamente neppure ora che è diventata una donna adulta e una madre e difficilmente potrà essere risolto in futuro. Ciò che Camila spera è però di non trasmettere questa sua sofferenza alle figlie. Insieme a questo trauma, si porta avanti anche la paura per la malattia e la morte. Afferma di voler vivere il più possibile perché adora la vita e non vuole abbandonare le figlie troppo presto. Forse, fra 60 anni, potrà farsene una ragione… ma per il momento preferisce non pensarci.