Sta per tornare in televisione con quattro nuovi episodi della serie poliziesca Rocco Schiavone, nella quale interpreta un ispettore burbero, che non rinuncia all’uso di droghe leggere. Ma la carriera di Marco Giallini va ben oltre alla fiction che lo ha reso noto al pubblico di Raidue. È infatti uno degli attori italiani più richiesti, con ben sessanta film alle spalle, di cui l’ultimo lo vede lavorare insieme all’amico Valerio Mastandrea. “Domani è un altro giorno” di Simone Spada è il remake del film spagnolo “Truman, un vero amico è per sempre” in cui il protagonista gravemente malato ha un unico obiettivo: trovare qualcuno che si occupi dell’adorato cane quando lui morirà. Intervistato da Il Venerdì, Giallini ammette di avere girato scene molto dure: “Ammazza. Si sorride ma si piange, è una commedia bellissima. Ho rivisto il film spagnolo con i sottotitoli perché era giusto rispettare i due attori eccezionali che lo interpretano. Ma restituire la verità è doloroso”.



UN DURO DAL CUORE TENERO?

Dietro alla sua immagine di uomo duro, Marco Giallini nasconde un cuore tenero? È quanto si chiedono i fan dell’attore e che lui in parte ammette, confessando di essere rimasto profondamente colpito dalla trame del suo nuovo film. Ma è Rocco Schiavone il personaggio in cui maggiormente si rispecchia. Come lui, è vedovo e convive con il dolore per la perdita della moglie con cui parla spesso. Per l’interprete, così come per il suo personaggio, è difficile comprendere di avere perso l’amore della vita, che un momento prima c’era e poi se n’è andato. Il successo della serie è da ricercare proprio nel carattere dell’ispettore, un uomo trasgressivo, il classico perdente, un ruvido dotato di umanità: “L’hanno visto sia i giovani che gli spettatori colti. Tutti insieme non l’abbiamo snaturato, ognuno ha dato il suo contributo. Io ho scelto la musica che ti porta da un’altra parte e tu sei pronto a seguirlo”.



IL RAPPORTO CON ROMA

Il successo per Marco Giallini è arrivato abbastanza tardi, anche grazie alla collaborazione con grandi personalità con la quale ha avuto il privilegio di lavorare come Angelo Orlando, Marco Risi e Maurizio Tedesco. Il cinema è sempre stato una delle sue indiscusse passioni, superata però dall’amore per la cucina. Confessa a Il Venerdì: “Però, lo dico ufficialmente, recito ma sono uno chef da paura. Nel senso che mando le foto a Heinz Beck e la moglie mi risponde che sono più bravo del marito”. Per quanto riguarda il rapporto con Roma, Giallini confessa che la sua “Roma è sparita”. La città ricca di negozi che frequentava da bambino è solo un lontano ricordo, così come i luoghi nei quali passeggiava quando rientrava a casa, incontrando le signore che lavoravano a maglia. Non c’è più il mercato e le insegne e i neon lampeggiano ovunque: “L’inquinamento visivo ha raggiunto un livello insopportabile”.

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