Filomena Lamberti porta sul suo viso i segni dell’aggressione del marito Vittorio. Sfigurata con l’acido dal consorte, la sua storia inizia in casa, quando sottoposta a violenze e abusi decide di ribellarsi. Verrà invece rinchiusa e costretta a 15 mesi di prigionia. Il marito infatti decide di non vuole che lo lasci. “Avevo sedici anni quando mi fidanzai con lui”, racconta a Il Corriere del Mezzogiorno. Un anno più tardi l’uomo decide di terminare la loro relazione, ma Filomena è fortemente innamorata e per questo tenta il suicidio. “Mi presero per i capelli”, aggiunge. L’eccesso di alcool scatena inoltre nella donna una forte volontà di salvarlo da quella dipendenza: per molto tempo, anche dopo la nascita del primo figlio ed il matrimonio, spererà sempre in un suo cambiamento. La storia di Filomena Lamberti verrà raccontata ad Amore Criminale nella puntata in onda oggi, domenica 14 ottobre 2018. Anche se inizialmente le nozze fra la donna ed il marito non sono idilliache, i due continueranno a rimanere insieme. Vittorio però inizierà subito a mostrare delle avvisaglie di gelosia e possessione, poi sfociate nelle prime botte. Persino per un piatto di pasta alla carbonara, che a suo dire sarebbe stato “il piatto per i cornuti”. 30 anni di matrimonio e sei di fidanzamento prima che Filomena trovi la forza di ribellarsi a colui che definire il suo tiranno, fino ad arrivare al 28 maggio di sei anni fa, quando durante la notte il marito le getta addosso l’acido solforico, presente in casa perché la coppia lo usa in pescheria, per sturare i tubi del negozio.



Filomena Lamperti e quella tragica notte del 2012

Aggredita con l’acido dal marito, Filomena Lamberti si è dovuta sottoporre a svariati interventi di chirurgia per riuscire a curare le ferite legate a quella tragica notte del 2012. Ha scelto inoltre di alzarsi in piedi in via definitiva, lottando contro il femminicidio e gli uomini violenti, incontrando gli studenti di molteplici scuole italiane per raccontare la sua storia. L’ex marito Vittorio invece è stato condannato a 18 mesi di reclusione, di cui 13 trascorsi dietro le sbarre ed il resto condonato grazie alla buona condotta. Una pena molto lieve legata al capo di accusa: lesioni gravi. Eppure non è cambiato nulla rispetto a quel 28 maggio. Incontrato da Le Iene, non ha mostrato alcun tipo di pentimento. Anzi, “lo rifarei”, ha sottolineato rispondendo all’inviata Nina Palmieri. “Vivevo con una prostituta”, aggiunge di seguito facendo riferimento ai possibili tradimenti subiti dall’ex moglie, a quella gelosia folle che lo ha spinto a guardare con sospetto ogni suo gesto. E nessun mantenimento per l’ex consorte, nessun risarcimento da dare per quell’aggressione con l’acido. Ad oggi l’ex marito di Filomena infatti continua a lavorare nella sua pescheria, “vivo alla giornata”.

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