Dopo l’uscita nell’agosto del 1976, “Il texano dagli occhi di ghiaccio” fu ampiamente acclamato dai critici, molti dei quali definirono “iconico” il ruolo di Clint Eastwood, relazionandolo con gran parte del passato ancestrale dell’America e il destino della nazione dopo la guerra civile americana. Il film è stato pre-proiettato al Sun Valley Center for the Arts and Humanities in Idaho in una conferenza di sei giorni intitolata “Western Movies: Myths and Images”. Accademici come Bruce Jackson, critici come Jay Cocks e Arthur Knight e registi come King Vidor, Henry King, William Wyler e Howard Hawks sono stati invitati alla proiezione. Il film è poi apparso nella top 10 della classifica dei film dell’anno della rivista Time. Roger Ebert ha paragonato la natura e la vulnerabilità di Josey Wales con il suo personaggio dell’Uomo senza nome nella Trilogia del dollaro e ha elogiato l’atmosfera del film. Durante The Merv Griffin Show, Orson Welles ha lodato il film, definendo Eastwood “uno dei migliori registi americani”. Ricordiamo che “Il texano dagli occhi di ghiaccio”, clicca qui per vedere il trailer, andrà in onda su Iris a partire dalle 21.00 ma sarà possibile vederlo anche in streaming grazie al portale di Mediaset, sui dispositivi mobile cliccando qui.
CURIOSITÀ SUL FILM
Il texano dagli occhi di ghiaccio è la scelta fatta da Iris per la sua prima serata di oggi, domenica 14 ottobre 2018, una produzione americana del 1976 che ha goduto della regia di Clint Eastwood mentre la sceneggiatura è stata estesa da Philip Kaufman, il montaggio è stato realizzato da Ferris Webster con gli effetti speciali di Robert MacDonald e le musiche composte da Jerry Fielding. Il debutto come regista per Clint Eastwood fu tre anni prima, con ‘Lo straniero senza nome’, un Western, come allora amava girare Eastwood. Da quel momento davanti e dietro le cineprese il cineasta nato a San Francisco iniziò a collezionare un successo dietro l’altro vincendo anche numerosi premi. Ad ‘Il texano dagli occhi di ghiaccio’ successe ‘Firefox – Volpe di fuoco’, ma sei anni dopo, periodo ancora ‘ibrido’ nel quale Eastwood lavorava anche con altri registi, periodo nel quale rese al cinema un grande lungometraggio come ‘Cielo di piombo, ispettore Callaghan’, sequel dell’altrettanto rinomato ‘Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!’ Nulla da dire, si susseguono i film, i successi, le speranze di un attore e regista che inizia a mettere in discussione la società americana, ancora cow-boy e con il senso della giustizia da ‘vecchio West’ inside come in ‘Fuga da Alcatraz’, ‘Nel centro del mirino’, ‘I ponti di Madison County’, ‘Million dollar baby’ o ‘Gran Torino’. Una carriera invidiabile, un Clint Eastwood sempre ‘cow boy’ dentro ma con lo spirito politico di un’America che protesta, che si rimette in discussione, ma alla maniera sua, non così diretta come nel caso degli artisti ‘maccartisti’, Eastwood è un solitario e questo film raggiunge il suo scopo, farsi capire, amare, un grande successo al botteghino che ha ricevuto, a livello di premi, ben poche soddisfazioni, snobbato dalla critica che lo giudicò un film per americani mediocri.
NEL CAST SONDRA LOCKE
Nella prima serata di questa domenica 14 ottobre 2018 Iris propone alle ore 21,00, ‘Il texano dagli occhi di ghiaccio‘ del 1976, una produzione americana di Robert Daley su soggetto di Forrest Carter. Regista e interprete, un’accoppiata spesso scelta da questo grande artista del cinema degli ultimi 40 anni, è Clint Eastwood, uno dei primi film nei quali l’attore così amato dal nostro Sergio Leone nei suoi Western diresse se stesso ed il cast in scena. Ne ‘Il texano dagli occhi di ghiaccio’ Eastwood recita accanto a Sondra Locke, che sarà proprio in quegli anni sua moglie e compagna di film simpatico come ‘Filo di ferro’ ed una strana famiglia composta dalla coppia e da Filo, un orango domestico del Borneo. Ma ecco a voi la trama del film nel dettaglio.
IL TEXANO DAGLI OCCHI DI GHIACCIO, LA TRAMA DEL FILM
Nel Missouri del vecchio West vive Josey Wales, in uomo colono dentro, con lo spirito dei primi coloni delle praterie, della frontiera, del Grande Sogno Americano, quindi uomo pacifico e ligio al suo lavoro nei campi, tranquillo, impegnato a costruire la sua vita nel mid-west americano. La Guerra di Secessione imperversa e Josey Wales riesce per lungo tempo a restarne fuori, vivendo con la moglie e il figlio sino al giorno in cui giunge nella sua città un distaccamento di cavalleggeri nordisti i quali assassinano la moglie ed il figlio. Da quel momento Josey Wales non sarà più neutrale e scenderà in campo accanto, ovviamente, ai sudisti con lo slogan ‘Yankee go home’, un odio più che politico, quello del colono, personale, e sarà spietato, vuole la sua vendetta, amava la sua famiglia. Verrà catturato, scapperà dalla prigionia, si troverà a volte solo altre in compagnia dei suoi commilitoni, la sua avventura nell’esercito dei ‘grigi’ sudisti diviene celebre e i nordisti lo vogliono a tutti i costi sino al punto di mettere sulla sua testa una cospicua taglia di ben 5000 dollari. Josey Wales ha un problema, ma anche i suoi nemici …