Nel corso della sua intervista di ieri a Domenica In, Ilaria Cucci, sorella di Stefano e da nove anni in prima linea per fare luce sulla sua drammatica morte, ha parlato apertamente asserendo: “Ci sono persone che sentono l’esigenza di difendere l’Arma dei carabinieri ma qui nessuno ha messo sotto accusa l’Arma ma singole persone”. La donna ha riconosciuto tuttavia la presenza di un “problema serio” nel momento in cui i carabinieri chiamati a testimoniare “hanno paura a dire la verità”. Nonostante questo, la Cucchi ammette di sapere perfettamente che la gran parte dei rappresentanti dell’Arma sono persone perbene che compiono il loro dovere per il bene della comunità. Il ministro Salvini intanto, nei giorni scorsi ha invitato la sorella di Stefano Cucci al Viminale, ma Ilaria anche ieri ha voluto ribadire che “anche se molte dichiarazioni di questi giorni sono significative io credo che la mia famiglia per prima cosa meriti delle scuse perchè oggi sappiamo verità e noi in questi anni siamo stati lasciati soli: noi non abbiamo mai mollato, Stefano era ultimo ed è morto da ultimo ma i diritti non sono mai sacrificabili”, ha asserito. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“MI HA RESTITUITO IL SUO RICORDO”

Ilaria Cucchi si definisce “bacchettona”. Quando lo ricoverarono, coi lividi e la schiena rotta, chiamò il suo ex marito. “Probabilmente non voleva vedere me, che gli avrei fatto la solita ramanzina. Ma dopo gli avrei detto di andare avanti, che ce l’avremmo fatta, ancora una volta”. Ma così non fu. Sua madre, in obitorio, non lo riconobbe nemmeno. Quel giorno furono pianti e urla disperate: “Io non volevo entrare, ma sentendo i miei famigliari mi feci coraggio. Un bel respiro ed entrai”. Quello che vide fu terribile: anche lei fece fatica a riconoscerlo. Infine parla di Sulla mia pelle, il film con Alessandro Borghi che gli restituisce un bel ricordo: “Questo film ha un grande valore. Riattribuisce a Stefano la sua personalità, va oltre il caso di cronaca. Per quanto riguarda me, invece, ha un valore importantissimo. Abbiamo ricostruito momento per momento tutto quel che ha vissuto Stefano. Borghi fa venire la pelle d’oca: è uguale a lui”. [agg. di Rossella Pastore]

NO AI SANTINI

Domenica In si apre con l’intervista a Ilaria Cucchi. Sono domande inedite, quelle di Mara Venier, che quasi nessuno le ha mai fatto. “Chi era Stefano prima della droga?”. “Era un bel ragazzo. Ma era bello dentro: io lo invidiavo”. E racconta: “Chiunque abbia conosciuto Stefano se lo ricorda con un sorriso. Sono la sorella, magari non faccio testo. Ma non era un santo, non era un eroe: era un ragazzo come tanti”. Non siamo qui per farne un santino, anzi. Il più bel regalo di Stefano? “Fabio, il nostro avvocato e il mio compagno. Mi sono innamorata di lui quando l’ho visto lanciare la toga: ‘Si sta facendo un processo al morto’, ha sbottato”. I giudici parlavano della sua magrezza e di altre questioni futili. Lui non c’ha visto più. “Ci hanno rivolto insulti, ma la nostra è una famiglia perbene. Nonostante tutto crediamo ancora nella giustizia”. Ed è un bel monito per tutti. [agg. di Rossella Pastore]

ILARIA, AMICA-NEMICA DI STEFANO

“Mio fratello aveva sbagliato. Era un ragazzo che aveva commesso degli errori, e li avrebbe sicuramente pagati”. Ma non ha avuto nemmeno il tempo di scontare la pena. Ilaria Cucchi parla a lungo di Stefano. Lo fa oggi, una volta in più, ospite a Domenica In. “Quando era vivo ero la sua peggior nemica. Ero sempre molto attenta, per via della sua tossicodipendenza. Quando dormiva gli guardavo nelle tasche”. Ci fu un periodo in cui tornò quello di sempre, “quel fratello che la droga mi aveva tolto”. “Aveva ripreso a lavorare, con me e con mio padre, e poi coltivava la passione per la boxe”. Nel contempo lottava contro i pregiudizi: “La società lo guardava con sospetto, perché era l’ex drogato. Stefano è morto perché era un ‘ultimo’”. Il primo contatto avvenne nell’adolescenza: “Frequentava cattive compagnie”. Ed è sempre così che si comincia. [agg. di Rossella Pastore]

LE ATTESE SCUSE DEL VIMINALE

Ilaria Cucchi può finalmente ottenere giustizia? Il caso del fratello Stefano Cucchi è ancora al vaglio dei giudici, ma negli ultimi giorni uno dei Carabinieri coinvolti nell’indagine ha confermato la responsabilità di due colleghi e il fatto di aver segnalato il pestaggio al comandante in carica all’epoca. Mentre il film Sulla mia pelle sconvolge il pubblico italiano per la sua crudezza, la sorella di Cucchi è ancora in aperto scontro con Matteo Salvini. Ilaria Cucchi sarà inoltre ospite di Domenica In nella puntata di oggi. “Solo quando chiederà scusa”, ha detto di recente parlando della possibilità di raggiungere il Viminale in seguito all’udienza del processo sulla morte del fratello. Il geometra romano è scomparso da nove anni e solo ora si riesce a intravedere uno spiraglio di luce, ma l’invito di Matteo Salvini a raggiungere il Viminale per una visita non è stata accolta dalla famiglia della vittima. “Non può mettere in discussione la professionalità e l’eroismo quotidiano”, ha sottolineato infatti Salvini, come ricorda La Repubblica, parlando dei tanti agenti delle forze dell’ordine che svolgono con passione e senso del dovere il loro lavoro.

LE PAROLE DI SALVINI

“La sorella di Cucchi mi fa schifo”, aveva detto Matteo Salvini due anni fa. Ilaria Cucchi non ha di certo dimenticato quelle parole che scottano ancora oggi, soprattutto alla luce della confessione in aula di uno degli indagati. Per la famiglia di Stefano il caso non è mai stato archiviato e si è battuta a lungo perché la verità venisse finalmente rivelata. E a quanto pare la battaglia senza fine, contro tutto e tutti, sta dando i suoi primi risultati. Ilaria è stata spesso associata alla figura di una guerriera, a quelle donne coraggio che armate di niente combattono silenzio e omertà. Lo dimostra un murale realizzato da Jorit, lo street artist che ha voluto raffigurarla in questo modo grazie ad un’opera realizzata su un edificio dell’Arenella di Napoli. “Per non dimenticare”, recita una scritta che Jorit ha riportato fedelmente sul suo profilo Instagram. “Potrebbe accadere a chiunque”, continua per spingere la popolazione a non prendere le distanze da quanto accaduto a Stefano Cucchi, perché venga considerato il fratello di ognuno. E soprattutto perché non si perdoni chi ha sbagliato, togliendo la vita ad un innocente.