Novità in arrivo dalla California per quanto concerne le accuse di molestie sessuali che hanno colpito Harvey Weinstein, il produttore cinematografico statunitense fondatore della Miramax. Lo scorso ottobre 2017 l’attrice Ashley Judd ha deciso di denunciare le molestie subite diversi anni prima dal produttore. A farle eco l’attrice e collega Rose McGowan e poco dopo anche la nostra Asia Argento. Il produttore americano si è trovato così nell’occhio del ciclone con centinaia di denuncia da parte di donne che l’accusavano di violenza. Tra queste Ashley Judd è stata una delle prime, ma in California un giudice federale ha deciso che l’attrice può continuare la sua azione legale contro il produttore cinematografico solo per diffamazione e interferenza illecita.
LA DECISIONE DELLA CALIFORNIA
La contea della California si è espressa in merito alla accuse di molestia di Ashley Judd nei confronti di Harvey Weinstein. Per un giudice americano decadono le accuse di molestie sessuali che l’attrice aveva presentato sottolineando che il tutto era avvenuto all’età di 20 anni in una camera d’albergo. In quell’occasione l’attrice però raccontato di aver patteggiato con Harvey Weinstein di farsi toccare in cambio della vittoria di un Premio Oscar. Poco dopo guarda caso l’attrice era in contatto con Peter Jackson per partecipare nel film campione di incassi “Il Signore degli Anelli”, ma improvvisamente la possibilità venne meno. A far saltare il suo ruolo fu proprio Weinstein che aveva avvisato il regista del film definendo l’attrice “un incubo”. La verità è venuta poi a galla durante un’intervista rilasciata da Peter Jackson nel dicembre 2017. Per l’avvocato Weinstein non ha alcuna responsabilità professionale nei confronti del mancato ingaggio dell’attrice. A questo punto all’attrice non spetta altro che presentare una nuova denuncia per molestie sessuali.