“Io, Robot” di Alex Proyas non ha convinto la critica: “Il regista si è limitato a confezionare un film d’azione ad alta tecnologia mettendo il pilota automatico: buon senso della logistica dell’inquadratura, inseguimenti mozzafiato, un migliaio di effetti visivi; ma, sostanza, poca”, ha scritto Roberto Nepoti, su Repubblica. E ancora: “Io, robot è un involucro vuoto dal rumore metallico, seducente come traiettoria futurista di linee, grafica e rumori. Sembra una macchina celibe che non induce in tentazione né filosofica né sentimentale: qualche stupore però nessuna commozione”, ha commentato Maurizio Porro, sul Corriere della Sera. Ricordiamo che “Io, Robot”, clicca qui per vedere il trailer, andrà in onda sul 20 a partire dalle 21.00 ma sarà possibile vederlo anche in streaming grazie al portale di Mediaset, sui propri dispositivi mobile cliccando qui.
CURIOSITÀ SULLA PRODUZIONE DEL FILM
Io, robot è una pellicola d’azione, fantascienza e thriller del 2004 che è stata prodotta negli Stati Uniti d’America e affidata alla regia di Alex Proyas mentre il soggetto è stato tratto dai racconti di Isaac Asimov e la sceneggiatura di Akiva Goldsman, la produzione e la distribuzione sono invece stati cuata dalla 20th Century Fox. Il montaggio è stato realizzato da William Hoy con gli effetti speciali di Yan Allain e le musiche di Marco Beltrani. Il regista Alex Proyas lo ricordiamo ad esempio nel cult-movie ‘Il corvo’, film di grande successo sfortunatamente anche celebre per la morte, durante le riprese, del protagonista maschile, Brandon Lee, figlio del ‘dragone’ Bruce Lee, anch’esso deceduto in circostanze misteriose. Al di là dell’alone di mistero che tinse di giallo la pellicola, ‘Il corvo’ rimane un culto del cinema gotico. Sempre del regista citiamo ‘Segnali dal futuro’, un buon film con l’ottima partecipazione protagonista di Nicholas Cege, mentre il 2016 di Alex Proyas vide la proiezione e distribuzione mondiale di ‘Gods of Egypt’, un action-movie mitologico ovviamente ispirato alpantheon egiziano, una sorta di omaggio del regista alla terra natale. Il film è ispirato all’opera antologica di Isaac Asimov, ma i testi sono diversi, ovviamente il cinema richiede tempi differenti, soluzioni agogiche differenti, rapporti tra la narrazione e l’immagine studiati al fine di consentire la massima resa emotiva al pubblico in sala. Il film ha riscosso un grande successo e molto lo si deve all’ottima recitazione di Will Smith, davvero all’altezza della difficoltà del copione. Nessun premio per ‘Io, robot’ ma ancora oggi il pubblico riserva alle repliche televisive grandi aspettative, sia da parte di coloro che lo vedono come film inedito, sia nel pubblico che anche dopo due, tre volte dalla prima visione, continua a lasciarsi suggestionare dall’ottima sceneggiatura di Jeff Vintar e Akiva Goldsman.
NEL CAST WILL SMITH
Dalla libera interpretazione dell’antologia ‘Io, robot‘, scritta dal grande padre internazionale della fantascienza letteraria Isaac Asimov, nel 2004 nacque l’idea per produrre un lungometraggio ispirato proprio alle tre leggi della robotica espresse in quel libro, film prodotto da 20th Century Fox, trasmesso in prima serata su Canale 20 con inizio della trasmissione fissata per le ore 21,00 di questa sera, mercoledì 17 ottobre 2018. Fantascienza e robot, droidi, cyborg, chiamateli come volete, ma rimane il concetto di un’umanità che forse un giorno scomparirà sotto il dominio della macchina sull’uomo, del droide umanizzato e arricchito dai sentimenti. La regia del film fu affidata al regista greco, con natali egiziani e cresciuto in seguito in Australia, Alex Proyas, nomade del mondo, nomade nel cinema per le tante produzioni con diversi paesi e cast. Nel cast di ‘Io, robot’ il protagonista assoluto fu Will Smith, una parte difficile che l’ex ragazzaccio del ‘Bel Air’ televisivo rese alla grande, una maturità conquistata nello scetticismo generale. Con Smith l’ottima Bridget Moynahan, un’attrice in costante ascesa, da tenere d’occhio in vista di un copione alla sua altezza. Ma eccco adesso nel dettaglio la trama del film.
IO, ROBOT, LA TRAMA DEL FILM
Asimov prevedeva un futuro apocalittico ma sottile, progressivo, costante nel mutare le sorti dell’umanità ed in questo futuro i droidi, i robot, prendevano giorno dopo giorno sempre più piede nella società tecnologica di un uomo anno dopo anno sempre più schiavo delle sue invenzioni. Nel 2035 la trama ci racconta di una storia legata ai robot positronici, droidi domestici, diffusissimi, tutto sommato innocui ed utili all’uomo nella gestione della casa, delle sue attività, ma l’egoismo non accontenta mai la fame di novità e il mercato attende fremendo l’arrivo della nuova produzione di droidi NS-5, prodotti dalla U.S. Robot. Nel tripudio generale l’agente di polizia Del Spooner nei confronti dei robot è sempre stato scettico e nel momento in cui inizia l’indagine sul presunto suicidio proprio del fondatore della U.S. Robot, Alfred Lanning, scienziato cibernetico, inizia a formarsi in lui la consapevolezza che forse il nuovo modello di droide prodotto in realtà non sia del tutto innocuo come il precedente. L’apocalissi in arrivo?