Claudio Baglioni è in tour, ma con la testa pensa già al prossimo Sanremo 2019. Il cantautore dopo i concerti – evento all’Arena di Verona prosegue il tour in giro per l’Italia, ma allo stesso tempo è anche al lavoro per il Sanremo bis. Proprio per questo ha suddiviso il tour in due tranche in modo da poter essere libero per seguire la grande macchina di Sanremo e il concorso Sanremo Giovani. Proprio sul concorso canoro, Baglioni ha avanzato un’idea geniale: portare sul palco del mini-festival in programma dal 17 al 21 dicembre in prima serata su Rai 1 una coppia pazzesca! Si tratterebbe di Pippo Baudo e Fabio Rovazzi: “Ci stiamo pensando. Li abbiamo incontrati, è vero, ma abbiamo incontrato anche altri“. Ancora tutto da decidere quindi, mentre sono confermate le serate dedicate ai Giovani, una scelta importante che il cantautore ha spiegato così: ” per valorizzare talenti ma in modo diverso rispetto ai talent che sono un prodotto televisivo. la mia ambizione è quella di dare a questa rassegna una tensione separata, non più confinata come quando si sovrapponeva, durante il festival, alla gara dei big, sempre confinata o all’inizio o alla fine e anche televisivamente poco efficace“.



SANREMO E IL TOUR

Sanremo Giovani 2018 è così organizzato: 24 talenti in gara, quattro preserali su Rai1 e due prime serate in diretta dal Casinò di Sanremo. In realtà l’attenzione è tutta sulla papabile coppia di conduttori Baudo – Rovazzi, papabili nomi confermati anche da Balgioni: “È vero li abbiamo incontrati, ma abbiamo incontrato anche altri“. Chissà che la coppia non possa poi arrivare anche sul palcoscenico di Sanremo 2019. Una possibilità su cui Baglioni non mette il veto assoluto: ” vediamo, dovremmo vedere come si comportano, è una selezione anche per loro, qui. Non facciamo sconti a nessuno“. Prima di Sanremo 2019 però Baglioni è tutto concentrato sul tour che lo vedrà esibirsi nelle prossime sere al Palalottomatica di Roma. In scaletta 34 brani che ogni volta fanno esplodere di gioia il variegato pubblico che assiste ai suoi concerti: “ci sono canzoni che non invecchiano ma altre che ho nel cassetto non potrò mai cantarle perché parlano di cose che non esistono più, tipo le telefonate col gettone che va giù, o un’altra che si intitola Duecento lire di castagne“. A fare da collante a tutte le 34 canzoni sono degli arrangiamenti curati nei minimi dettagli, capaci di creare una sorta di solidarietà ed uniformità tra le canzoni, in modo da non farle sembrare “invecchiate”.

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