Kledi Kadiu: “Il matrimonio con Charlotte un giorno indimenticabile”, il ballerino albanese ha rilasciato una lunga intervista a Storie Italiane, parlando delle nozze con la compagna e della sua avventura professionale. “Ho avuto tanti momenti importanti nella mia vita, il matrimonio è il simbolo della fatica, del sudore, della rinuncia: rappresenta tutto ciò che è stato il mio passato. E’ stato un giorno indimenticabile e lo sarà per sempre, ero felice e circondato da amici e parenti”, il commento dell’ex maestro di Amici di Maria De Filippi, che ha sottolineato: “Per ogni genitore è la realizzazione dei propri sogni, vedere il proprio figlio felice con la moglie e una bambina. Mi ricordo l’entrata di mia madre verso l’altare: era emozionatissima e io altrettanto, mamma è mamma, la colonna portante della famiglia. Tremava quando le ho preso la mano e io insieme a lei: sono emozioni magiche, proprio come sul palcoscenico. Sono emozioni che si vivono in quell’istante: il calore di mia madre è quel calore che conoscono solo i figli”.
KLEDI KADIU E LA DANZA
Kledi ha poi parlato del sostegno dei genitori quando ha intrapreso la strada della danza: “Sia mia madre che mio padre mi hanno supportato, mi hanno lasciato libero anche se c’era già una mentalità più aperta a quei tempi. Mio padre mi ha sostenuto tantissimo, sono stato facilitato dalla mentalità dell’Albania di quegli anni”. Per il momento la figlia, la piccola Lea di 3 anni, non ha ancora iniziato a muovere i primi passi… di ballo: “La mia bambina è ancora piccola, mi sembra strano parlare di lei: è una bimba vivace, è abbastanza irrequieta. Charlotte passa più tempo con lei, il mio lavoro mi toglie tempo per stare insieme. Mi spiace togliere tempo alla mia piccola, è un periodo in cui sono abbastanza impegnato con il lavoro ma quando torno sono tutto per lei e per loro”. Poi uno sguardo al passato: “Mi vedo cresciuto bene, quelli dell’Accademia e della Scuola sono stati gli anni più importanti, hanno formato il fisico ma anche il carattere: lo studio costante nel tempo è l’unica via per crescere sano e in maniera positiva”. Infine, una battuta sul lavoro da insegnante: “Il rapporto con i ragazzi è molto amichevole: va bene fare l’insegnante, ma credo di essere cambiato nel tempo. E’ anche cambiato il tessuto sociale della nostra generazione: una volta i ragazzi erano molto più attenti a una critica: oggi se fai una critica o dai un consiglio, se la prendono. Bisogna trovare l’equilibrio giusto tra essere didattico e essere amico”.