Michael Moore incontrando il pubblico al Festival del cinema di Roma, si è rivelato essere un vero fiume in piena. Parlando del cinema ha svelato di avere avuto la possibilità da ragazzo di vedere film come Amarcord, Il conformista, perfino i film di Akira Kurosawa, nonostante vivesse in un piccolo paesino industriale del Michigan. Oggi invece, pare che le persone non abbiano più la possibilità di vedere come si vive nel resto del mondo, sono più ignoranti e hanno meno consapevolezza. “Perciò non bisogna stupirsi se poi, in un paese, si prendono decisioni sbagliate. Il 60-70% degli abitanti della mia nazione non ha un passaporto, il che significa che non ha mai lasciato gli Stati Uniti e non sa niente di cosa c’è là fuori, oltre il suo naso”, confida il regista. L’incontro è stato moderato da Corrado Formigli, giornalista e volto noto di “Piazzapulita”, il programma in onda su La7. Alla domanda “Cosa pensi di George W. Bush?”, messo alla berlina in Fahrenheit 9/11, il regista ha le idee molto chiare: “Considererò sempre, sempre, sempre Bush responsabile di crimini di guerra. L’Iraq a noi non aveva fatto assolutamente niente”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
“IL CINEMA? MENO SCHIFEZZE!”
Michael Moore è davvero incontenibile. Un vulcano che dice la sua, senza filtri e nessuno scheletro nell’armadio. Durante la Festa del Cinema di Roma 2018, il regista di Fahrenheit 11/9 ha parlato di un po’ tutto. Dai mali dell’America piena di contraddizioni, a Berlusconi e Matteo Salvini. Il regista 64enne però, ha esordio con una sua oggettiva preoccupazione nei confronti della salute del cinema di oggi. “Sono molto preoccupato per la situazione del cinema attuale – ha affermato in apertura – Negli Stati Uniti è sempre più raro vedere film stranieri, anche nelle grandi città come New York e Los Angeles. Il cinema è la forma d’arte della gente, deve essere salvata. Oggi molte persone non si possono permettere i cento e duecento dollari necessari per andare a vedere un evento sportivo o un concerto, mentre andare al cinema continua a costare dieci dollari, è alla porta di tutti. In Italia dovete continuare a impegnarvi e continuare a fare grande cinema come avete fatto negli ultimi cento anni, in cui ci avete dato davvero tantissimo: meno schifezze, e più arte!”. Poi la stoccata a Salvini: “E’ un razzista. So che la situazione è difficile per l’Italia sul fronte immigrazione e mi spiace che il mio paese non accolga nessuno per dare una mano, ma dopotutto anche l’attuale presidente americano è razzista fin nel midollo”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
IL REGISTA CONTRO SALVINI
“Un razzista”. È così che il celeberrimo regista Michael Moore appella Matteo Salvini, leader della Lega. Alla Festa del Cinema di Roma, Moore si dedica ad una lunga chiacchierata in cui dedica molte parole all’Italia e alla sua politica, con grande attenzione proprio su Salvini. “So che la situazione è difficile, soprattutto per l’immigrazione, e da noi non va meglio perché questi presidenti non capiscono che siamo quello che siamo e validi per quello che siamo soprattutto grazie alla diversità” ammette, con chiaro riferimento anche a Trump. Per Salvini, il noto regista, dopo averlo definito anche “un bigotto”, gli lascia un consiglio: “Non ti sposare con una persona del tuo stesso sesso, lascia perdere, ma lascia anche a chi vuole farlo il sacrosanto diritto di farlo. Fatti gli affari tuoi”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
“TORNATE AD ESSERE ITALIA”
Il regista Michael Moore ne ha per tutti. Intervistato alla Festa di Roma, ne ha per Matteo Salvini, per Donald Trump e ne ha anche per gli italiani. Ma se per i primi due sono parole non proprio di stima, ben diverse sono quelle che Moore ha per il popolo italiano. «Avete dato tantissimo al mondo, non solo come grande cinema, grande letteratura, grande teatro, grandi idee, ma anche come per esempio grande sistema sanitario. Lo sapete che non ha pari?» Ma la passione è sopratutto per il cibo «E poi i pomodori. Io, cresciuto ad hamburger e patatine fritte, ho dovuto aspettare di avere 30 anni per mettere in bocca dei pomodori italiani: fu un’esperienza eccezionale, e dice molto di come trattate le cose di cui vi nutrite. – e il consiglio finale – Quindi non Italy first, non l’Italia per prima, ma tornate a essere l’Italia». (Aggiornamento di Anna Montesano)
ATTACCO A MATTEO SALVINI
Il registra Michael Moore, ospite alla festa del cinema di Roma dove ha presentato il film documentario «Fahrenheit 11/9» sull’ascesa di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti che sarà trasmesso da La7 in esclusiva per l’Italia, punta il dito contro Matteo Salvini. Il regista, nel rispondere alle domande del pubblico sulla politica italiana e sulle decisioni del Ministro dell’Interno Salvini, non usa mezzi termini nell’esprimere la propria opinione. “Matteo Salvini e la politica sui migranti? Semplicemente un razzista e bigotto”, dice il regista alla presenza della stampa e del pubblico. Non è la prima volta che Michael Moore attacca Salvini. Venerdì sera su La7, all’interno del programma Propaganda Live, Moore aveva dichiarato di non capure «cosa succede in Italia, adesso con questo governo, col Movimento 5 stelle, con Salvini».
ATTACCO A DONALD TRUMP
Non solo Matteo Salvini. Nel mirino di Michael Moore è finito anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, protagonista film documentario «Fahrenheit 11/9». Alla Festa del cinema di Roma, alla stampa, ha dichiarato ha parlato della politica americana non nascondendo la sua delusione per quanto sta accadendo: “Donald Trump? Un intrattenitore che tutti, media per primi, hanno sottovalutato. Steve Bannon? Un genio da cui l’Europa dovrebbe guardarsi. Barack Obama? Un uomo che mi ha fatto commuovere nella cabina elettorale e ha deluso le comunità che lo hanno sostenuto, prima di tutto quella della mia città. La sinistra in America ma anche in Europa? Che per paura di apparire troppo di sinistra ha perso completamente la sua identità”.