Giovanna Zizzo è una delle donne protagoniste della puntata di oggi, 21 ottobre, di Sopravvissute. Questa ha fatto del suo dolore una ragione di vita. Anche se il marito Roberto Russo non avrà alcuna intenzione di ucciderla, quanto di farle del male in via indiretta, la donna dovrà sostenere negli anni la morte della figlia Laura. La dodicenne è stata uccisa infatti lo scorso 22 luglio mentre si trovava nel lettone con la sorella maggiore Marica ed il padre. Quest’ultimo ha cercato di uccidersi subito dopo, ma non è riuscito nel suo piano ed anche la 14enne Marica è riuscita a sopravvivere. Giovanna Zizzo però dovrà fare i conti con la perdita della più piccola di famiglia per tutta la vita. Tutto nasce dalla scoperta dei tradimenti del marito, fino a decidere di lasciarlo. Questo particolare evento ed il licenziamento avrebbero prodotto nell’uomo la volontà di fare una strage, come dimostrerebbe uno degli ultimi post pubblicati su Facebook in cui sottolinea il suo odio verso la classe politica dormiente e ricca, in contrasto con i padri di famiglia costretti a numerosi sacrifici.



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Giovanna Zizzo: “Mio marito Roberto Russo era un uomo rtanquillo”

Era tranquillo” dirà Giovanna Zizzo dopo aver appreso che il marito Roberto Russo ha ucciso la figlia minore Laura ed ha cercato di togliersi la vita. Solo per puro caso la donna non si troverà nell’appartamento di famiglia in quei tragici momenti, ma a casa dei genitori per trascorrere la notte. La coppia si è divisa ormai da tempo quando Russo inizia a maturare una forte crisi, anche se l’apice verrà toccato proprio nei giorni pregressi al delitto della figlia dodicenne, come dimostra la decisione di Giovanna di trasferirsi a casa della madre, a 7 km di distanza da San Giovanni La Punta, in provincia di Catania. Il loro matrimonio è stato felice fino ad un particolare evento ed ha resistito persino al licenziamento dalla cooperativa di lui: sono tante le foto di famiglia in cui i due coniugi appaiono sorridenti, circondati dai due figli maschi più grandi e le due piccoline di casa. Sarà il primogenito Andrea Russo a scagliarsi contro il padre urlando così tanto da svegliare la palazzina in cui abitano, scrive Il Corriere della Sera.



Il fratello di Roberto Russo, Pino, raggiungerà infatti il piano inferiore allarmato dalle urla del nipote e verrà colpito da una coltellata all’addome prima che l’uomo cerchi di uccidersi. Nessuna spiegazione per quel gesto amaro che ha spezzato per sempre una famiglia. Nemmeno i concittadini si sono mai capacitati di quanto avvenuto, visto che l’uomo è sempre stato visto da tutti come un uomo mite, un grande lavoratore ed un ottimo padre.

Il racconto della tragedia

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