FLAMINIA BOLZAN, IL SUO LIBRO “TURCHESE”

Flaminia Bolzan ha cambiato temporaneamente ambito, abbandonando i panni di psicologa e criminologa per dedicarsi alla sua nuova attività di scrittrice. Il suo debutto è legato a Turchese, il primo romanzo pubblicato con l’editore Do it human. Ha presentato questa sua nuova impresa negli ultimi giorni, scegliendo di avere al suo fianco tanti amici. Fra questi, ricorda Il Tempo, il vice direttore di Rai 1 Andrea Vianello e la giornalista Francesca Fagnani, che ha invitato al Circolo Due Ponti di Roma a fine settembre, per parlare del suo volume di successo, realizzato grazie a un linguaggio moderno e che affonda nell’animo del lettore, grazie al racconto della protagonista romana Turchese. Flaminia Bolzan si racconterà a S’è fatta notte questa sera, proprio per parlare di questa sua avventura letteraria. Per l’eroina del suo libro ha scelto di rimanere a Roma, per raccontare il disagio di una giovanissima di famiglia borghese che si trova divisa fra l’infelicità genetica e l’abuso di psicofarmaci, sulla scia di una vita vissuta a contatto con emozioni e smarrimento. 



IL COMPITO DELL’INVESTIGATORE

Anche se giovanissima, Flaminia Bolzan ha già fatto parlare di sé come criminologa e psicologa. La romana nata nell’87 ha collezionato diverse collaborazioni importanti negli ultimi dieci anni, riuscendo a partecipare alla soluzione del delitto di Luca Varani, oltre che di altri casi di cronaca nera. Nessun delitto perfetto ai suoi occhi, tranne quello raccontato dal grande Alfred Hitchcock nel film dal titolo omonimo del ’54. “Ci sono delitti in cui è molto difficile risalire al colpevole”, racconta in un’intervista a tutto tondo a GP Magazine, ma il compito di un buon investigatore è proprio individuare tutte quelle che chiama “note stonate”, i particolari che sfuggono comunque agli occhi del killer più efferato. Spesso però la ricerca di un perché o di prove indistruttibili permette di individuare alcune lacune a livello investigativo, come è accaduto in alcuni dei casi più celebri e sconvolgenti avvenuti in Italia. Senza dimenticare il ruolo dell’opinione pubblica, spesso spaccata a metà di fronte alla tesi innocentista e colpevolista. “Analizzando l’infanzia di molti di loro possiamo riscontrare l’esistenza di alcuni comportamenti statisticamente frequenti”, ha inoltre aggiunto pensando agli indizi che possono essere individuati per stabile quando la mente di un assassino sia diventata davvero criminale.

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