Gigliola Cinquetti oggi pomeriggio si racconterà nel corso del nuovo appuntamento di Vieni Da Me. Ospite di Caterina Balivo, la diva della musica italiana ripercorrerà la sua straordinaria carriera dagli esordi fino agli ultimi successi, fra i quali trova posto l’album dal titolo 20.12. Ospite in una recente puntata de La vita in diretta dopo aver fatto ritorno da Bogotà, la Cinquetti ha parlato della sua straordinaria carriera, ripercorrendo i suoi percorsi più recenti e il ritorno alle origini degli ultimi periodo: “Sono tornata cantare da qualche anno – ha ricordato l’artista – cantare dove più mi piace, nei teatri, dal vivo, abbracciando fisicamente un pubblico che credevo mi avesse dimenticato, legittimamente, perché li ho trascurati per tantissimi anni” (ne abbiamo parlato qui). Nei periodi in cui non ha cantato, Gigliola Cinquetti si è dedicata infatti alla sua famiglia e ai figli, ma allo teso tempo ha continuato far parte del mondo dello spettacolo calandosi spesso nel ruolo di conduttrice.
Gigliola Cinquetti, “La Bohème è un mito eterno”
Nata in un ambiente molto stimolante, Gigliola Cinquetti cresce circondata dai volumi dell’antica libreria dei suoi nonni. Dopo la formazione scientifica, sono molte le strade che avrebbe potuto percorrere, ma lei sceglie di seguire il suo cuore, che la conduce dritta tra le dive del mondo della musica. Oggi, fra testi che possono ripercorrere i suo stato d’animo da ragazza c’è La Bohème, un’opera che, nel corso di una recente intervista, le ha permesso di ricordare Charles Aznavour, artista scomparso lo scorso 1 ottobre: “La Bohème è un testo nel quale mi sentivo perfettamente a mio agio, forse perché ero una ragazza che poteva anche nascere un secolo prima o un secolo dopo”. Inoltre, continua la diva, quello de La Bohème “è un mito eterno”, anche se ciò che conta è soprattutto il rapporto con l’opera lirica: “In questo testo c’è l’idea di una vita che è fatta di cose piccole, di cose vere, di gioie da condividere con semplicità nella povertà. La povertà – continua Gigliola Cinquetti – non è vista come una cosa orribile: c’è la ricchezza dei sentimenti. La povertà è una tragedia quando ti priva della tua dignità. Ma se si può vivere con dignità anche in una vita sobria, allora è molto bello pensare una felicità d questo tipo. A questo link è possibile visualizzare la sua intervista su Rai Play.
I primi successi
Quando il successo la travolge, Gigliola Cinquetti ha solo 16 anni. Si fa notare infatti al Festival di Sanremo nel 1964 con il brano dal titolo “Non ho l’età” e riesce a conquistar milioni di italiani grazie alla una straordinaria semplicità che nasconde una voce calda e potente. Amante dell’arte in tutte le sue forme e della pittura, Gigliola Cinquetti si distingue anche nel resto del mondo grazie al suo successo sanremese, che viene tradotto in diverse lingue e diviene, assieme a “Volare”, uno dei brani italiani più famosi negli altri paesi. Il successo la consacra fra le dive, canta infatti in Francia, all’Eurofestival, ma anche al fianco di Mina. Seguono un nuovo trionfo a Sanremo, a cui partecipa per ben dodici volte, e diverse esibizioni nei principali show televisivi nel periodo, ma con il tempo dimostra che il canto non è la sua unica dote: si distingue infatti nella conduzione e nella recitazione, ottenendo, in ogni nuovo percorso, uno straordinario successo.