Giovanni Storti sarà sempre ricordato per il suo ruolo principale nel trio Aldo Giovanni e Giacomo, in coppia con gli amici Aldo Baglio e Giacomo Poretti. Il più pignolo dei tre dal punto di vista comico ed ora rinnovato runner e autore del sequel del suo primo Corro perché mia mamma mi picchia. A pochi passi dai 62 anni che compirà a febbraio, Storti ha pubblicato con la Mondadori il suo Niente panico. Si continua a correre, un libro realizzato in collaborazione con il giornalista Franz Rozzi ed in cui parla non solo della sua passione per la corsa, ma anche di come la vita e le priorità cambino necessariamente con l’età che avanza. Giovanni Storti sarà ospite di Che fuori tempo che fa questa sera, lunedì 22 ottobre 2018, per parlare di questa sua nuova impresa letteraria. Il libro è uscito pochi giorni fa e promette di essere una parentesi divertente in cui non mancano le storiche battute del comico italiano e qualche riflessione. “Con il tempo si impara a fare le cose per se stessi“, sottolinea infatti a Il Corriere della Sera parlando della sua nuova vita post 60 anni. Molto diversa dal traguardo raggiunto con i 55, con meno frenesia e più meditazione. Adesso per esempio non esita a dire di no di fronte ad un’ospitata in tv, mentre prima non avrebbe mai pensato di rifiutare. 



La passione per la corsa

E’ un Giovanni Storti molto diverso quello che si racconta fra le pagine del suo nuovo libro Niente panico. Si continua a correre. Sempre comico e attento alla battuta, ma più saggio, più attento alla corsa. L’abbraccio al mondo dello sport è avvenuto solo a 40 anni del resto ed ora che ne sono passati venti si tirano le somme di un cambiamento fisico e mentale. “Anche la corsa è un’arte” parlando dell’attenzione che ha sempre avuto per il benessere dell’organismo e non solo con la corsa, ma anche con il tai chi. Una disciplina che ha incontrato da dieci anni e che vede come una serie di esercizi per il corpo e la mente. “Bisogna avere rispetto di se stessi“, confida a Il Corriere della Sera sicuro comunque di avere dei limiti e di avere l’obbligo, oggi più che mai, di ascoltare i segnali del corpo quando impongono uno stop. E non si tratta di prendere un antidolorifico e chiudere gli occhi sull’origine del malessere, ma di prestare ascolto agli organi ed a tutto ciò che possono insegnare sul benessere psicofisico del proprio corpo. Ed anche se adesso lo si vede più come runner meditativo che come artista, il patto comico stretto con Aldo Baglio e Giacomo Poretti non è di certo finito. Il trio anzi sta preparando un film che rilascerà nelle sale l’anno prossimo.

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