Da sportiva a madre, Tania Cagnotto non ha ancora appeso la cuffietta al chiodo. Ha dovuto però fare i conti con una figura diversa da quella della campionessa tanto osannata per i suoi successi con l’Italia, dato che dallo scorso gennaio tutto ruota attorno alla sua piccola Maya. “Praticamente inesistente“, confida a Vanity Fair parlando del tempo che da quel momento in poi riesce a dedicare a se stesssa. Tania Cagnotto sarà inoltre ospite di Che fuori tempo che fa nella puntata in onda oggi, lunedì 22 ottobre 2018, dove parlerà anche del suo ritorno alla vita sportiva. Non è stato semplice dividersi fra i tanti impegni, soprattutto considerando tutta l’attenzione richiesta dalla piccolina e l’approccio diverso all’acqua, ora che è mamma. “Il trampolino, in questo momento, non manca molto“, ha svelato inoltre definendolo un compagno di vita ed allo stesso tempo anche un alleato nell’ansia. “Non so cosa ci sarà dopo la curva“, conclude poi parlando della possibilità di partecipare a Tokyo 2020. Per ora la sua vita e quotidianità è fatta di tante curve e non sa davvero che cosa ci sarà dietro la svolta. Anche se è possibile che quello che definisce “un sogno folle” possa diventare reale alla fine.
Tania Cagnotto parteciperà a Tokyo 2020?
Tania Cagnotto è ancora indecisa sulla partecipazione a Tokyo 2020. I Mondiali sono ancora lontani e la tuffatrice non ha ancora valutato con attenzione se vorrà rientrare fra gli Azzurri oppure no. Una decisione che comunque avverrà con certezza l’anno prossimo, come ha comunicato in questi giorni. “A volte la vedevo stravolta e allora primeggiava il padre che la faceva smettere“, ha ricordato al Festival dello Sport di Trento il padre Giorgio Cagnotto, che da genitore si è ritrovato subito a seguire la figlia in qualità di genitore. In realtà il campione degli anni Settanta avrebbe preferito un’altra carriera sportiva per la giovanissima Tania, “ma a sciare faceva troppo freddo“, ha sottolineato la campionessa parlando del suo periodo a contatto con altre discipline. E poi ha tentato anche la strada del tennis, ma non era poi così brava per continuare con profitto. “In piscina invece mi divertivo”, ha aggiunto parlando della resa successiva dei suoi genitori, che a quel punto non hanno potuto fare altro che sostenerla. Ed a ben guardare hanno fatto bene, visto che la Cagnotto è riuscita a distinguersi. Anche se non senza bassi come il quarto posto conquistato nel 2012 a Londra, ricorda La Gazzetta dello Sport, sfiorando di pochi centesimi la conquista della medaglia di bronzo.