ADDIO A KEIICHIRO KIMURA
Keiichiro Kimura è morto. Questo nome non dirà molto alla maggior parte dei lettori, ma basta citare L’uomo tigre, Mimì e la nazionale di pallavolo, Sam ragazzo del West e Trider G-7 per far accendere un ricordo in molti italiani. A 80 anni, per un infarto, è deceduto il papà di tanti cartoni animati che sono stati trasmessi in Italia negli anni Ottanta. Di certo quello riguardante il lottatore orfano Naoto Date è il suo più celebre, quanto meno tra i maschi, mentre i duri allenamenti di Mimì Ayuhara sono stati più seguiti dalle femmine. In Italia i suoi lavori sono arrivati con un certo ritardo, se si conta che i due suddetti cartoni animati sono stati realizzati alla fine degli anni Sessanta. Il che spiega anche perché i disegni e le animazioni risultassero “differenti” rispetto a quello di altri cartoni animati giapponesi trasmessi negli stessi anni.
GLI INIZI ALLA TOEI ANIMATION
Da giovane Kimura, pur essendo portato per lo sport, aveva una passione per il disegno, ma il suo tentativo di frequentare e diplomarsi in un istituto d’arte non era andato a buon fine. Tuttavia è riuscito, grazie a una conoscenza, nel 1961 a entrare nella Toei Animation, studio di animazione giapponese per cui ha lavorato anche Go Nagai. Sally la maga, realizzato da Kimura nel 1967, è stata la prima serie animata della Toei realizzata a colori. Ha collaborato anche ad altre serie come Lupin III. Come viene ricordato da fumettologica.it, Kimura aveva lavorato anche agli inizi degli anni Duemila collaborando alla serie Mobile Suit Gundam Seed. C’è anche da dire che non è morto oggi, bensì il 19 ottobre. Tuttavia la notizia è stata riportata proprio in queste ore dai media italiani.