CURIOSITÀ SULLA REALIZZAZIONE DEL FILM
La seconda serata di Iris di oggi, martedì 23 ottobre 2018, si apre al suo pubblico con la messa in onda della pellicola epica, storica e drammatica del 1951 Quo Vadis, prodotta negli Stati Uniti d’America e affidata alla regia di Mervyn LeRoy. Il soggetto è stato scritto da Henry Sienkiewicz mentre la sceneggiatura è stata estesa da Sonya Levien e la produzione è stata curata da Sam Zimbalist. La casa cinematografica che che ha reso possibile la realizzazione del film è la Metro-Goldwyn-Mayer, la fotografia è stata sviluppata da William V. Skall e Robert Surtees mentre il montaggio è stato realizzato da Ralph E. Winters con gli effetti speciali di A. Arnold Gillespie e con le musiche composte da Miklos Rozsa, la scenografia è stata invece ideata da Cedric Gibbons e William A. Horning. Quo Vadis è una pellicola che ebbe successo sia con la critica che con gli spettatori, in tale contesto da segnalare le 8 nomination agli Oscar dell’anno di riferimento. Incassi che quadruplicarono i 7 milioni di spese di produzione, cifra considerevole per l’epoca in cui il film vide la luce. Da segnalare come nella pellicola reciti un giovanissimo Bud Spencer, a cui il regista affidò il ruolo di guardia del corpo di Nerone.
NEL CAST ROBERT TAYLOR
Quo vadis è un Kolossal prodotto nel lontano 1951 e diretto da Mervyn LeRoy. La pellicola che può essere iscritta al genere dei film epici con connotazioni storiche si basa su un soggetto scritto da Henryk Sienkiewicz e sceneggiato a quattro mani da Sonya Levien e John Lee Mahin. Ottimo il cast di attori, tra di essi si segnalano Robert Taylor che interpreta Marco Vinicio e Deborah Kerr a cui invece il regista ha affidato il ruolo di Ligia. La pellicola prodotta dalla Metro Goldwyn-Mayer è stata già visionata parecchie volte all’interno dei palinsesti televisivi italiani, essa andrà in onda nuovamente questa sera su Iris alle ore 23.20. Ma ecco la trama del film nel dettaglio.
QUO VADIS, LA TRAMA DEL FILM
La pellicola verte sul ritorno a Roma del console Marco Vinicio, un esperto guerriero che nei tre anni precedenti aveva mietuto vittorie contro i Britanni e i Galli. Arrivato alle porte della città dell’Urbe al console, per ordine dell’imperatore Nerone, viene impedito l’ingresso dentro le mura con le sue truppe. Marco Vinicio furioso per l’umiliazione lascia i soldati accampati nella periferia di Roma e si reca a palazzo, con l’intendimento di parlare personalmente con Nerone. Ospitato nella casa di Aulo Plauzio il console si innamora della figlia di quest’ultimo Licia. La donna è una fervente cattolica e per questo resiste alle avance, neppure tanto nascoste, del bel soldato. Consapevole della voglia di voler possedere la donna che ama il console convince Nerone a affidargliela, Licia “tecnicamente” è infatti una schiava essendo la figlia adottiva di Plauzio ma la figlia naturale dei Re dei Ligi, asservito nel passato al potere dell’esercito romano. La donna non prende bene questo “passaggio di proprietà” ma alla fine l’amore che prova per Marco la convince ad iniziare una vita assieme al console. Intanto la pazzia di Nerone è sempre più evidente e Marco agisce allo scopo di mettere in salvo la donna che ama e la sua famiglia, purtroppo la loro fuga viene scoperta dai soldati fedeli all’imperatore e i due sono catturati. In carcere in attesa della condanna a morte a cui l’imperatore li ha condannati conoscono l’apostolo Pietro, che prima di morire li unisce in matrimonio. Il film porta lo spettatore nell’arena, qui Licia viene legata ad un palo e viene fatto entrare un toro che cerca di infilzarla, l’unica speranza è che Urus la guardia del corpo della donna riesca a difenderla. Marco nel frattempo per ordine di Poppea che mal aveva digerito il rifiuto che aveva avuto dal console, è legato al palco principale. Quando tutto sembra perduto l’intervento divino implorato da Marco si avvera, con Urus che riesce a spezzare le corna del toro. Come per incanto anche il console riesce a liberarsi, balzato all’interno dell’arena con l’aiuto delle truppe fedeli assalta il palco reale e costringe Nerone alla fuga. All’imperatore non resta che rifugiarsi a palazzo, qui dopo aver ucciso Poppea rea di averlo mal consigliato, si fa pugnalare da una schiava cristiana, non trovando neppure il coraggio di darsi la morte con dignità. Il finale della storia è riservato alla fuga d’amore di Marco e Licia, che adesso senza le persecuzione di Nerone potranno liberamente amarsi.