Difficile, molto difficile interpretare la parte di una leggenda scomparsa. I risultati poi sono quasi sempre scarsi. Per fare la parte di Freddie Mercury in molti hanno mollato. L’ha presa alla fine Rami Malek per “Bohemian Rapsody” che arriverà nei cinema a novembre. Per farlo, spiega in una intervista al quotidiano La Stampa, ha dovuto studiare a fondo e capire chi era veramente: “Lo avevo sempre visto come icona del rock, non sapevo nulla dei suoi aspetti più intimi e privati”. Ha scoperto, spiega, le sue insicurezze e le fragilità, le chiavi di volta per capire il lato umano e rappresentarlo.



RAMI MALEK E IL “SUO” FREDDIE MERCURY

Ha avuto anche la fortuna di essere aiutato dagli ex Queen Brian May e Roger Taylor, che si sono dimostrati sempre disponibili. Freddie Mercury era noto anche per la vita festaiola che svolgeva, grandi party a base di sesso libero, abitudine che ha pagato con l’Aids: “All’epoca era difficile fare coming out e dichiarasi gay” spiega l’attore “spero che oggi le cose si siano evolute ma resta ancora molta strada da fare”. Un personaggio controverso dunque di cui l’attore dice essere stato innanzitutto “un immigrato in cerca di un senso di appartenenza. Ci ha trasmesso l’idea che con la musica possiamo coesistere anche se ci dividono grandi differenze”.



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