Bobo Vieri parlerà anche dei genitori Roberto e Nathalie nell’intervista a Verissimo, in onda questo pomeriggio su Canale 5. L’ex bomber della Nazionale racconterà di avere chiesto loro di seguire il suo sogno di diventare calciatore, all’epoca aveva solo 14 anni e voleva lasciare l’Australia dove risiedeva con la sua famiglia. Il racconto a Silvia Toffanin: “Ho vissuto in Australia fino a 14 anni, poi sono andato dai miei e gli ho detto che volevo giocare a calcio. Sono partito per l’Italia con due sogni: giocare in Serie A e in Nazionale. Volevo realizzarli e ce l’ho fatta. Sono andato a Prato da mio nonno, perché mio papà è di lì e anche lui era stato un calciatore. Per questo motivo mi hanno dato del raccomandato, ma essere criticato mi ha dato forza”. Roberto Vieri ha, infatti, limitato in passato in diverse squadre italiane tra le quali Fiorentina, Sampdoria, Juventus e Bologna. Aveva poi chiuso la carriera a Sydney, decidendo poi di trasferirsi in Australia, dove il figlio Bobo ha vissuto fino all’adolescenza.
“HANNO SEMPRE CREDUTO IN ME”
Nell’intervista a Verissimo, Bobo Vieri racconta cos’è accaduto dopo la partenza dall’Australia. I genitori Roberto e Nathalie hanno continuato a crederlo e sostenerlo, aiutati anche dal nonno che lo ha accolto nella sua casa: “Mio nonno era follemente innamorato di me. Mi portava ai provini, in giro, dappertutto. È stato il mio primo tifoso, ha creduto in me da subito”. E sui genitori: “Sono sempre stato molto mammone, quando sono venuto in Italia scrivevo a mia madre un sacco di lettere che lei tiene ancora nel portafoglio. Mio padre invece parlava poco, ma mi ha sempre sostenuto. Non me l’ha mai detto, ma so che è orgoglioso di me. Mi faceva solo due o tre appunti la domenica sera e quando non diceva nulla ero contento. I miei genitori sono molto aperti, non tutti mi avrebbero dato l’ok per andare dall’altra parte del mondo”. Ma nell’intervista a Storie di Calcio, Roberto Vieri aveva espresso qualche dubbio sull’inizio della carriera del figlio: “
IL RITORNO IN ITALIA
Roberto Vieri, padre di Bobo, può essere definito uno dei primi emigranti del calcio italiano. Quando decise di trasferirsi a Sydney, infatti, non fu capito all’interno dell’ambiente calcistico. Lui stesso non avrebbe mai creduto che la sua avventura italiana sarebbe durata tanto, al punto da crescere nel paese adottivo i suoi tre figli. Nell’intervista rilasciata a Storie del calcio aveva spiegato la sua sorpresa nel trovarsi in uno Stato che ha subito conquistato il suo cuore: “Avevo 33 anni, ero finito. Mi offrirono un contratto per fare otto partite con una squadra di Sidney, il Club Marconi. Aveva ottomila soci e si finanziava con le slot machine. ‘Andiamo a vedere’, dico a Nathalie: ‘ci vediamo l’Australia gratis e in più mi pagano’. Ventiquattro ore di volo! Ma quando arrivammo lì… Un paese stupendo! Di spazi, di aria… Non ce n’è altri al mondo, di paesi così”. E fu proprio dall’Australia che Bobo partì per intraprendere la carriera calcistica, dato che lì non poteva fare affidamento sulla cultura per tale sport.