Lino Banfi svela a Domenica In i retroscena sulla sua forma fisica e su quei dettagli che hanno reso il suo personaggio inimitabile. Secondo l’attore, la perdita di capelli e i chili di troppo sarebbero arrivati in seguito a un evento tragico, dal quale si sarebbe salvato, assieme a un altro passeggero, in maniera miracolosa. Ecco le sue parole: “Ci fu un trauma, un incidente automobilistico che mi diede il colpo di grazia (…) due sono morti, io e un altro ci siamo salvati e cominciò l’aumento di peso e una perdita di capelli. L’evento traumatico ha forgiato il fisico di Lino Banfi”, ha ricordato l’attore. Nei suoi racconti, anche quel periodo in cui si è rivolto agli strozzini e, per un debito di 800 mila lire, si ritrovava spesso in casa dei malviventi intenzionati a riavere il triplo di quanto prestato. Aver esposto sua moglie Lucia Zagaria a tanta sofferenza lo addolora, ma oggi, rivela l’attore, “è meglio che abbia dimenticato quelle cose brutte”. (Agg. di Fabiola Iuliano)
“MIO SUOCERO VOLEVA UCCIDERMI”
L’attore e comico pugliese Lino Banfi sarà uno degli ospiti presenti da Mara Venier, la madrina di Domenica In, uno dei programmi più amati e apprezzati dal pubblico storico di mamma Rai. La Venier ogni domenica ci stupisce con un folto gruppo di ospiti e anche la volta scorsa è stato così, visto che hanno partecipato personaggi come Miguel Bosè, Paolo Ruffini e la bellissima Elisabetta Gregoraci. Ma è chiaro che un personaggio come LIno Banfi fa fare all’intero programma un salto di qualità notevole all’intero programma: il nonno più famoso d’Italia racconterà infatti alcuni particolari relativi alla sua vita privata e alla sua lunghissima carriera cinematografica, una delle più longeve del panorama cinematografico italiano. Eppure non sempre le cose sono andate bene per l’ottantaduenne pugliese. All’inizio, infatti, i suoi film (per la stragrande maggioranza girati negli anni Ottanta) sono stati etichettati come ‘trash’ e considerati alla stregua di zero, viste le situazioni grottesche e surreali. Ma da quando Lino Banfi è diventato Nonno Libero le cose sono cambiate, eccome. Naturalmente per lui, in meglio.
L’ODIO DEL SUOCERO PER LINO BANFI
I particolari della vita di Lino Banfi sono tanti e sarebbe davvero difficile condensarli in un singolo articolo di giornale. Uno dei più interessanti, però, riguarda la sua vita privata e in particolar modo quella matrimoniale che, almeno allinizio, ha vissuto momenti davvero difficili. Dalla sua biografia sapevamo ch l’attore pugliese aveva un amore viscerale per la moglie, ma quello che non sapevamo era anche il parallelo odio del suocero. Sentiamo cosa ha detto l’Oronzo Canà de ‘L’allenatore nel pallone’ sulle pagine di Libero Quotidiano: “Devo tutto alla mia Lucia, lei per me mollò qualsiasi cosa, anche la famiglia. Ricordo che per sposarci facemmo la classica fuga: ci unimmo in matrimonio alle sei del mattino in una sagrestia, l’intero matrimonio durò 5 minuti in tutti. Mio suocero voleva uccidermi, non me lo scorderò mai.” Continua Lino Banfi: “Purtroppo la cerimonia fu quella che fu, ci dovevamo sbrigare. Ma quel giorno le promisi che alle nozze d’oro avremmo avuto una festa da principi e così ho fatto. Alla festa per farla sorridere ho invitato davvero dei principi che neanche conoscevo, è stato molto divertente.”
I PERIODI BUI
La moglie di Lino Banfi, come certamente sapranno i più, è purtroppo malata. Il comico pugliese però ha raccontato di essere stato vicino alla sua donna da sempre, fin dall’inizio, e non solamente ora che è nel momento del bisogno. La differenza con i suoi colleghi attori è a dir poco abissale: “Sono sempre stato vicino a Lucia, dall’inizio fino ad oggi. Ricordo che gli altri miei colleghi se la spassavano tra sesso e festini vari, ma io no. Sono sempre stato a casa con le pantofole, accanto a mia moglie e ai miei figli.” Nella vita di Lino Banfi, però, non ci sono state solo gioie ma, al contrario, anche parecchi dolori come lui stesso ha raccontato: “Ne abbiamo passate tante io e Lucia. Negli anni Sessanta, ad esempio, chiedemmo un prestito a degli usurai, una piccola somma. Questa piccola somma però crebbe all’inverosimile e dovemmo restituire la bellezza di 3 milioni a questi ‘cravattari’. Abbiamo fatto una vita morigerata, mai un viaggio all’estero o una crociera, mai. Adesso che potrei purtroppo non posso farlo per via della sua malattia. Mi dispiace molto, ma non ho rimpianti, sinceramente.”