Marcella Stagno ricorda Peppino Impastato nell’intervista concessa a Rai 3, durante la trasmissione condotta da Gloria Guida, Le Ragazze: “Peppino era come viene descritto. Solitario, taciturno. Io però ricordo i gavettoni e le scampagnate, c’era anche divertimento nella nostra gioventù e menomale”. I ricordi di Marcella sono ancora molto nitidi: “Siamo cresciuti insieme e abbiamo lottato insieme, dispiace venga ricordata soltanto la parte della sua lotta alla mafia e a Gaetano Badalamenti”. Marcella Stagno conosceva bene la famiglia Impastato: “Luigi, suo padre, credo che mi volesse bene, a lui sicuro. Sua madre è stata una figura importantissima. Ha fatto delle grandi scelte all’epoca. In un paese come Cinisi a quell’epoca non far portare dal marito gli amici a casa non era una cosa da poco”. Quindi i primi comizi in favore di Peppino: “S diede alla politica, voleva entrare in comune per cambiare le cose. Noi volevamo dargli il nostro appoggio. Eravamo guardate con disprezzo, non c’era una donna ai nostri comizi. Eravamo, per gli uomini, delle poco di buono”. La morte di Impastato ha sconvolto la vita di Marcella: “Quelle prove che abbiamo raccolto noi ragazze sono poi sparite nel nulla. A vent’anni abbiamo raccolto brandelli di pelle del tuo amico, non puoi dimenticarti”. Il giorno del funerale di Peppino è stato un giorno di solitudine: “Ci sentivamo sole, con quella folla un po’ meno. L’omicidio di Peppino Impastato rimane una cosa molto strana”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
STORIA DI UNA PALERMITANA ANTICONFORMISTA
Marcella Stagno, palermitana anticonformista e redattrice di Radio Aut al fianco di Peppino Impastato, questa sera si racconterà a Le Ragazze nel corso di un’intervista che si preannuncia imperdibile. Raggiunta da Ilsetteemezzo.com, la Stagno ha ripercorso i tragici ricordi legati alla morte dell’attivista di Democrazia Proletaria, ucciso il 9 maggio di quarant’anni fa perché osò denunciare, dai microfoni della sua emittente, Radio Aut, il malaffare della mafia in Sicilia. Nel ricordare le tragiche ore successive al delitto, Marcella Stagno si è commossa, rivelando, tra le lacrime, che per la gente del posto quelle come lei, membri del comitato femminista, erano tutte “butt*ne”. Secondo quanto ricordato dalla Stagno, alcuni suoi parenti commentarono infatti la morte di Peppino Impastato con crudeltà, incarnando il pensiero di una moltitudine di persone che in quel momento disprezzava chi faceva troppo rumore: “Hanno fatto bene. L’unica cosa che hanno sbagliato, è che dovevano ammazzarvi tutti”.
MARCELLA STAGNO AL FIANCO DI PEPPINO IMPASTATO
Raggiunta da Ecodibasilicata.it, Marcella Stagno ha spiegato i motivi per i quali Peppino Impastato, prima di essere ucciso barbaramente dalla mafia, non ricevette alcuna intimidazione. Secondo l’attivista che ha affiancato il noto giornalista, il suo omicidio “rimane una cosa molto strana in ogni caso, perché la mafia, normalmente, se deve intimidire qualcuno non usa questi sistemi”. Secondo Marcella stagno, “la mafia o fa sparire con la lupara bianca o ti uccide così”, ma con l’atto di porre fine alla vita di Peppino Impastato improvvisamente “si è voluto creare invece un’immagine distorta che serviva a qualcuno”. “Secondo noi – continua Marcella Stagno ai microfoni del noto portale – non è un caso che sia avvenuto tutto in quella notte del 9 maggio”, a conferma del fatto che Peppino Impastato sia rimasto vittima di un piano molto più elaborato per smantellare tutto quello che rappresentava quel movimento di ragazzi che lottavano contro il fenomeno mafioso.
“QUANDO SFILIAMO PER LE STRADE DI CINISI LE PERSIANE RIMANGONO CHIUSE”
Ospite questa sera dell’appuntamento su Rai 3 con Le Ragazze, Marcella Stagno ripercorrerà il suo passato al fianco di Peppino Impastato, analizzando la realtà attuale e quel fenomeno di indignazione che purtroppo, ancora oggi, è spesso soltanto frutto dell’apparenza. “Sicuramente c’è una maggiore coscienza rispetto a tante cose, però tante volte ho paura che questa coscienza sia un fatto di moda”, ha rivelato la Stagno ai microfoni di Ecodibasilicata.it in occasione di un incontro sulla figura di Peppino Impastato. “Moda non è una parola esatta, ma manca ancora la reale convinzione”, continua la nota redattrice di Radio Aut, che assiste a questo imbarazzante fenomeno ogni anno, in occasione della marcia in ricordo del giornalista morto per mano della mafia: “Di questo ci accorgiamo tutte le volte che il 9 maggio facciamo le manifestazioni a Cinisi, dove arriva gente veramente da qualsiasi parte, ma ancora oggi, quando sfiliamo per le strade di Cinisi, le persiane di Cinisi rimangono chiuse”.