Federico Fellini morì il 31 ottobre del 1993 e chi meglio di Sandra Milo può raccontarlo oggi disegnando un uomo che non tutti conoscevano al di fuori del suo lavoro meticoloso e irreale sul set. Il maestro si è spento per le conseguenze del suo ictus e al Fulgor di Rimini sarà ricordato come quel bambino che imparò ad amare il cinema proprio andando a vedere i vecchi film “Maciste all’inferno” e “I Vitelloni”. I suoi film più celebri sono in programmazione proprio in questi giorni mentre Il Mattino ha deciso di chiedere proprio a Sandra Milo un ricordo speciale, qualcosa di ignoto, che sfugge ancora ai fan del maestro ma non a lei. Proprio l’attrice è convinta che gli omaggi facciano sempre piacere ma che quando si tratta di artisti del calibro di Federico Fellini quello che conta sia altro: “Federico potrebbe anche farne a meno perché è come Michelangelo, vive in eterno con le sue opere“. Sicuramente lei sa andare oltre e questo è un pensiero che la accomuna a chi per anni ha amato il maestro appassionandosi ancora a quel sentimento.



IL RICORDO DEL LORO ADDIO

Le parole di Sandra Milo sono senza dubbio forti e proprio nella lunga intervista a Il mattino, l’attrice parla della sua malattia rivelando che la loro storia, a quel tempo, era già finita: “Lui che non programma mai niente, aveva cominciato a fare progetti che non potevo condividere”. Proprio questo li allontano e non la mancanza di amore o di passione e lei stessa scende ancora di più nel dettaglio parlando di tanti anni passati in “clandestinità risparmiandosi le noie del quotidiano”. Tutto cambiò quando Federico avrebbe voluto dare una svolta al loro rapporto, parlava di andare a vivere in America per vivere e lavorare insieme ma lei ha avuto paura e si è tirata indietro: “Non volevo inquinare un amore meraviglioso”. A quel punto ha voluto chiudere con lui e non ha più voluto vederlo senza mai pentirsi della decisione presa visto che ancora oggi di lui ha solo ricordi positivi: “Ancora oggi è parte della mia vita, ci parlo, a volte mi sembra di sentirne la voce”.



IL SUO ADDIO “DA EROE DA ROMANZO”

Riguardo ai giorni terribili della malattia, Sandra Milo parla di Federico Fellini come di una persona che aveva ormai smesso di lottare “aveva perso la grazia della vita… ho sempre pensato questo”. Proprio per lo stesso motivo ammette di non essere mai andata in ospedale a trovarlo visto che lì dentro non si appartenevano più  “forse nemmeno lui si apparteneva più, era dei medici, delle persone che si prendevano cura di lui“. Anche ai funerali cercò di essere presente ma scappò via poco dopo ma è certa di quello che dice, Fellini non era più quello di un tempo, la persona che l’ha amata e che le faceva vedere il mondo con occhi diversi: “Il mondo non gli piaceva più e ha fatto una grande uscita, se n’è andato come un eroe da romanzo”.

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