Il processo contro Marco Brancaccio, il giornalista accusato di stalking nei confronti di Colin Firth e della moglie Livia Giuggioli è stato estinto. Lo ha dichiarato il gup di Roma dopo la remissione della denuncia da parte dell’imprenditrice. Anche Marco Brancaccio che, a sua volta aveva controquerelato la donna per calunnia e diffamazione, ha ritirato la denuncia. Il giornalista e gli avvocati della coppia hanno raggiunto un accordo extragiudiziale. L’intesa era stata già raggiunta prima dell’estata come era stato annunciato nell’udienza del 4 luglio. La decisione di non procedere da parte di entrambe le parti, come riporta Tiscali.it, è arrivata “per il bene delle rispettive famiglie”. Il procedimento contro Brancaccia era partito dopo la denuncia presentato da Livia Giuggioli per alcuni episodi avvenuti tra il settembre del 2016 e il maggio del 2017.



LA DIFESA DI MARCO BRANCACCIO

Marco Brancaccio era stato denunciato per stalking da Livia Giuggioli e Colin Firth per aver inviato all’attore, vincitore per ben due volte del Premio Oscar, una mail con foto della donna. Dopo la denuncia, Marco Brancaccio aveva controquerelato per calunnia la donna e ai microfoni di Dagospia aveva raccontato la sua verità spiegando di aver avuto con la donna una relazione e che, dopo la fine di quell’amore, aveva inviato due messaggi alla donna e una mail a Colin Firth ammettendo di aver commesso un errore. “Ho inviato due messaggi Whatsapp a Livia, e un’email a Colin. Questa è stata una cazzata, lo ammetto, ma quando un amore finisce ci possono essere incomprensioni, e si possono fare errori. Parlare di stalking è assurdo”, raccontava Brancaccio. Ora, però, la storia è chiusa definitivamente.



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