Nata a Belgrado, allora capitale della Jugoslavia e da tempo naturalizzata americana, Marina Abramovic è un personaggio impossibile da definire, che si muove ai confini dell’arte come normalmente la conosciamo e sfide di carattere psicologico che portano questi confini in luoghi sconosciuti. In molti non la considerano una artista in senso stretto, magari una performer. Adesso una retrospettiva, The Cleaner, approdata lo scorso 24 settembre e aperta fino a metà gennaio prossimo, al prestigioso Palazzo Strozzi, la prima volta che il museo apre le porte a una donna. Un centinaio di sue opere (installazioni delle più curiose e futuriste) e anche numerose sue performance in persona sono in programma. In questo senso la Abramovic sa stupire, come quando permette ai visitatori di sedere in fronte lei, senza parlare, solo guardandosi negli occhi per lunghissimi momenti. Il suo processo creativo, si legge sulla rivista Arte che le ha dedicato copertina e lunga intervista è “una pratica esistenziale in cui il processo creativo attraverso la resistenza del corpo è strumento d conoscenza e di trasformazione”.



MARINA ABRAMOVIC TRA ARTE E SCANDALI

A proposito delle performance che farà a Firenze, l’artista dice che le ha scelte “Lynsey Peisinger, che collabora con me, e con il Marina Abramovic´ Institute, da oltre sette anni. Ho alle spalle oltre 50 anni di lavoro, non posso essere presente ovunque, ed è giusto che la mia esperienza sia trasferita ai giovani artisti. È sempre una grande emozione vedere una mia performance interpretata da altri, soprattutto se sono donne: sembrano delle amazzoni, belle, forti, senza nessuna paura del pubblico”. Non solo performance, la Abramovic tiene anche corsi speciali per entrare nel suo approccio fisico e psicologico. I suoi workshop, spiega, “Sono rivolti a tutti. Dopo questo tipo di esperienza, chiunque tu sia e qualunque cosa tu faccia, vedi la vita in modo diverso”. Donna senza paure, alla domanda cosa ne pensa del movimento femminista metto, risponde: “Quando mi hanno chiesto se avessi mai subìto abusi ho risposto che se qualcuno ci avesse provato gli avrei tagliato le palle… O comunque non avrei aspettato quarant’ anni per dirlo. Le donne hanno un potere incredibile, eppure gli uomini ci fanno apparire ridicole, fragili e noi stiamo al gioco… ma perché? Non me lo spiego, non ne ho idea”.



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