«Pensavo che la morte fosse l’unica via d’uscita. Così ho provato ad ammazzarmi». Questa confessione così forte è quella che Tina Turner fa all’interno della sua nuova autobiografia My Love Story. Un tentativo di suicidio al quale la popstar è stata portata dalla disperazione datale dalle ripetute violenze dell’allora marito Ike Turner. Lei allora aveva appena 17 anni e, se nel mondo patinato erano una delle coppia più note e amate, nelle quattro mura di casa era tutto diverso. Lui la picchia, «abusi fisici e psicologici» racconta Tina. Tanto che, spiega nel libro: «Ho pensato di suicidarmi, perché mi sembrava l’unico modo per sfuggire alla sua violenza». Così, una sera, racconta, Tina Turner prende 50 pillole perché vuole farla finita. Al tentativo di suicidio, però, Tina Turner sopravvive così decide di scappare da quel marito violento, con pochi spiccioli tasca.



LA STORIA D’AMORE CON ERWIN BACH

Qualche tempo dopo, Tina incontrerà un altro amore: Erwin Bach, dirigente di una casa discografica. Il matrimonio tra loro arriverà molti anni dopo, nel 2013: lei ha 73 anni, lui 57. La felicità dura poco perché, come racconta Tina Turner nella sua biografia: «mi sono svegliata e ho sentito come un fulmine colpirmi la testa e la gamba. Provavo a parlare ma niente. Stavo avendo un ictus». Rifiuta le cure convenzionali e sceglie quelle omeopatiche, ma non hanno effetto perché i reni peggiorano: «sono diventata così debole che non potevo uscire di casa, tutte le forze che avevo mi servivano per barcollare tra la camera da letto e il bagno», racconta. È l’inizio di un nuovo calvario che porta la popstar a pensare al suicidio assistito in Svizzera. Erwin lo impedisce donandole un rene che le salverà la vita.

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