Nadia Toffa reintroduce il caso di 500Tony, il piccolo cantante che la scorsa settimana aveva fatto divertire il pubblico delle Iene con i suoi brani rap, già ricercatissimi dai suoi coetanei su YouTube. Filippo Roma spiega che pochi giorni dopo il servizio delle Iene il padre e il nonno del ragazzino sono stati arrestati, con un sequestro di beni in oro da oltre un milione di euro. Nicolò De Vitis torna nel campo nomadi di Milano per parlare con 500tony, incontra però la madre del bambino che glielo impedisce: “Per colpa dei giornalisti gli avete fatto scoprire tutto. Non vuole vedere più nessuno”. 500tony inevitabilmente è rimasto scottato dall’arresto del padre, il quale secondo l’inchiesta avrebbe venduto gioielli rubati al miglior offerente. Viene riproposta l’intervista della scorsa settimana al baby rapper. (Aggiornamento Jacopo D’Antuono)



FENOMENO RAP

Nove anni ed è già un fenomeno del rap: 500Tony è riuscito a fare incetta di consensi su YouTube grazie alle sue canzoni. Il giovane rapper di origine rom sfrutta il contesto in cui vive per realizzare dei testi spesso discutibili, in cui si parla del padre in qualità di Re Leone che un giorno lascerà al rampollo il comando della zona. 500Tony e la sua famiglia vivono infatti nel campo nomadi di Milano, in via Bonfadini, ed i suoi testi hanno allarmato Le Iene anche perché inneggia a non andare a scuola, si vanta di non avere un’istruzione e molto altro ancora. Nicolò De Devitiis è ritornato però al campo rom per un altro motivo, come mostrerà nel servizio de Le Iene in onda questa sera, domenica 7 ottobre 2018. Nei giorni scorsi le autorità milanesi hanno effettuato un blitz in via Bonfaldini per arrestare un gruppo di persone, fra cui figurano anche il nonno ed il padre di 500Tony. L’accusa è di ricettazione e associazione a delinquere. Nove quindi gli arrestati che secondo l’inchiesta in corso sarebbero specializzati nel rubare gioielli, fonderli ed infine rivenderli al miglior offerente. Durante il primo incontro con la Iena, 500Tony aveva invece smentito di non andare a scuola, confermando invece che è il papà a pagare tutto. Come sottolinea il portale delle Iene, in realtà con oltre due milioni di views su YouTube il giovane rapper dovrebbe avere un discreto compenso grazie alla condivisione dei suoi contenuti. Eppure per il genitore non è così, anche se il motivo che lo ha spinto a concludere l’intervista sembra legato ad una frase particolare detta dal bambino, ovvero che sarebbe a capo di un clan composto da bambini. “Una gang”, ha corretto subito dopo il padre.



” rel=”nofollow”>Clicca qui per rivedere il primo servizio de Le Iene su 500Tony.

Il rapper 500Tony: a 9 anni è una star

500Tony è il baby rapper rom ormai sulla bocca di tutti ed al centro dei riflettori mediatici. Stasera Italia si è introdotta nei giorni scorsi nel campo di via Bonfadini, una baraccopoli presente nella periferia est di Milano. Abusivismo edilizio, auto rubate, refurtive importanti. Le autorità si sono recate spesso nel posto per indagare ed anche per restituire ai legittimi proprietari gli oggetti rubati. Lo stesso campo è presente nell’invettiva del ministro Matteo Salvini perchè venga chiuso al più presto, anche se la baraccopoli è abitata in realtà da zingari italiani e la legge impedisce il loro allontanamento. Le nove persone arrestate nei giorni scorsi in particolare sono sinti ed hanno origini abbruzzesi. A capo del campo ci sarebbe inoltre Angelo Guarnieri, conosciuto come lo zio e nonno di 500Tony, arrestato con il figlio di 37 anni Fioravante. Secondo le indiscrezioni emerse, riferisce Il Corriere della Sera, Guarnieri gestiva la ricettazione di preziosi, anche se il clan si occuperebbe anche di razzie di auto smontate e rivendute a pezzi e traffico di cocaina. Il blitz dei Carabinieri avvenuto tre giorni fa è stato avviato proprio a causa della ricettazione, che ha portato poi a 21 misure cautelari. Si attende invece di comprendere se le altre due attività illecite verranno ridimensionate proprio grazie all’intervento delle forze dell’ordine oppure se il Sindaco Giuseppe Sala precederà qualsiasi intervento dando il via allo sgombero. Nonostante si sia sempre dichiarato opposto, alla luce delle tante segnalazioni sul campo si sarebbe dimostrato disponibile a valutare anche questo tipo di possibilità.