Jake Gyllenhaal è Scott Fisher in “Everest”. Intervistato da Vanity Fair, l’attore ha parlato del suo personaggio: “Per me Scott Fisher era soprattutto un tipo molto spirituale. Aveva paura, ma la paura non lo bloccava e questo non perché era incosciente ma perché il suo obiettivo era trasmettere la gioia di scalare. Scott era davvero entusiasta di trovarsi in quel paradiso terrestre”. Gyllenhaal ha poi parlato della preparazione fisica per il film: “Ho passato mesi e mesi cercando di capire la montagna, prima di iniziare le riprese. Non capita tutti i giorni di lavorare all’aperto, alla mercé degli elementi: ci ha attirati la promessa di avventura, la prospettiva era intrigante”. Ricordiamo che “Everest”, clicca qui per vedere il trailer, andrà in onda sul 20 a partire dalle 21.00 ma sarà possibile vederlo anche in streaming grazie al portale di Mediaset, sui propri dispositivi mobile cliccando qui.
CURIOSITÀ SULLA PRODUZIONE DEL FILM
Una pellicola d’avventura, drammatica e thriller che è stata realizzata nel 2015 da una collaborazione tra Stati Uniti d’America, Regno Unito e Islanda dal titolo Everest è la proposta fatta da Canale 20 per la prima serata di oggi, lunedì 8 ottobre 2018. La regia è stata affidata a Baltasar Kormakur mentre il soggetto è stato tratto dal saggio di Jon Krakauer e la sceneggiatura è stata estesa invece da Simon Beaufoy. La produzione è stata firmata da Tim Bevan con Eric Fellner e lo stesso regista, le case cinematografiche che hanno reso possibile la realizzazione del film sono state Universal Pictures con Walden Media e Working Title Film. Il montaggio è stato realizzato da Mick Audsley con le musiche della colonna sonora che sono state composte da Dario Marianelli e la scenografia è stata ideata da Gary Freeman. Baltasar Kormákur lo ricordiamo per altre pellicole, tutte di ottima qualità come ‘Reykjavík-Rotterdam’, in cui recita come protagonista, ‘The Oath – Il giuramento (Eiðurinn)’, del 2016, pellicola nella quale rivestiva ancora una volta il doppio ruolo di attore e regista, ‘Resta con me (Adrift)’, pellicola che narra di un naufragio, assai insolito per un regista dedito solitamente alle montagne, ai ghiacciai, alle desolate lande fantastiche nordiche. Le scene d’alta quota hanno visto la troupe impegnata in riprese sia in Nepal, ovviamente, ma anche in Trentino Alto Adige, in Val Senales, dove hanno trovato monti ideali per le riprese sulle rocce, in ogni caso ad altezze inferiori rispetto quelle himalaiane. Candidato ad un Screen Actors Guild Awards e ad un Satellite Awards, il film ha un’ottima suspense, la trama scorre per un’avventura mozzafiato e in continua tensione agogica.
NEL CAST JASON CLARKE
Everest è il titolo che Canale 20 ha scelto per la prima serata di questa di oggi, lunedì 8 ottobre 2018 con inizio della trasmissione su piccolo schermo fissata per le ore 21,00. Il cast, giusto a cominciare dal regista che fu scelto nella persona di Baltasar Kormákur, islandese, quindi perfetto nel narrare una storia di ghiaccio e montagna come ‘Everest’, un regista con la natura ed il gelo dentro, nel DNA natio, mentre tra gli attori troviamo come coppia protagonista l’australiano Jason Clarke, già visto in ‘Twilight’ o in film leggeri e tipicamente americani nello stile commedia sociale come ‘Wall Street – Il denaro non dorme mai’, con la regia di Oliver Stone, oppure in ‘First Man – Il primo uomo’, biografia dedicata a Neil Armstrong, il primo uomo sulla Luna, al suo fianco l’ottimo co-protagonista Jake Gyllenhaal, fratello di Maggie, ‘Donnie Darko’ e ‘I segreti di Brokeback Mountain’, per il quale fu nominato miglior attore non protagonista agli Oscar, hanno avuto un buonissimo successo anche per merito suo. Anche in questo caso il regista affronta una trama autobiografica, dedicata alla guida alpina Rob Hall, una leggenda sulle montagne più alte del globo. Ma ecco a voi la trama del film nel dettaglio.
EVEREST, LA TRAMA DEL FILM DRAMMATICO
Hall dovrà portare sulla vetta più alta del Pianeta, l’Everest, un gruppo di amanti rocciatori esperti ma eterogenei, non affiatati, i quali si sono conosciuti prima dell’ascesa. Hall tra l’altro attende un figlio dalla moglie in dolce attesa, quindi vorrebbe una scalata tranquilla, ma così non sarà perché troppi gruppi s’intersecano al campo base, motivo per il quale la guida decide, assieme ad una guida amica, di partire solamente con i due gruppi anticipando tutti gli altri. L’ascesa sarà tranquilla solo in parte, troppi problemi relativi alla mancata possibilità di affiatare i gruppi, inoltre si mette anche il clima a contribuire ad una scalata maledetta sin dall’inizio con una tormenta di neve davvero pesante che stremerà tutti. Alcuni di loro non vedranno più il campo base, ma non vi sveleremo chi, e l’elicottero riuscirà a salvare, nel momento in cui la tormenta concede una tregua, parte degli alpinisti, ma l’esperienza finale risulterà intensa e difficilmente dimenticabile nelle ferite interne ed esterne di molti alpinisti.