Monica Cirinnà ha ottenuto in via indiretta ad un grande risultato all’estero. In queste ore infatti ha manifestato una forte soddisfazione nell’apprendere che la Romania si sia rifiutata a procedere con il referendum contro il matrimonio egualitario. “Vergognoso che il PSD lo abbia sostenuto”, aggiunge su Instagram, sottolineando che stia restando al fianco del PSE nonostante la lotta aperta verso i diritti della comunità LGBTQ. Oltre al volto più serioso da senatrice del PD, la Cirinnà nasconde inoltre un sorriso senza confini ed una forte volontà di mettersi in gioco. Lo scopriremo a E poi c’è Cattelan a teatro, dove sarà ospite per la puntata in onda stasera, martedì 9 ottobre 2018, su Sky Uno. Affronterà infatti al fianco del conduttore Alessandro Cattelan un mini tutorial fra il serio ed il divertente, con cui spiegherà la visione della legge italiana sulle famiglie: matrimonio, unione civile e convivenza di fatto. La Cirinnà è stata promotrice del secondo aspetto, grazie ad una legge che ha aperto le porte al matrimonio gay. Sarà un momento serio, ma anche uno spazio per fare qualche risata, ironizzando soprattutto su una delle accuse maggiori ricevute dalla senatrice in parlamento, ovvero che stia cercando di promuovere la poligamia.
Chi è?
Monica Cirinnà è conosciuta non solo in quanto sensatrice del PD, ma per il suo linguaggio schietto e senza mezzi termini. Nelle ultime ore ha voluto puntare il dito contro la Lega, formata da “medievali, retrogradi, fascisti”. Il motivo è da ricondurre con la volontà del partito di abolire la legge 194 che regolamenta gli aborti e che secondo la senatrice invece avrebbe diminuito il numero di casi in Italia. Senza considerare che dal suo punto di vista ogni uomo in realtà dovrebbe tacere di fronte ad un tema così delicato, ignorando di fatto il dolore che provano le donne che hanno dovuto ricorrere per molti motivi alla pratica. “Per interrompere il desiderio di abortire”, ha specificato a Radio Cusano, “bisogna fare politiche a sostegno della famiglia”. Senza considerare che sarebbe in atto una vera e propria manipolazione da parte dei consultori pubblici, dove molti cercano di scoraggiare tutte le utenti che chiedono di poter interrompere la gravidanza. E poi liste d’attesa che durano fin troppo tempo, per via del forte numero di ginecologi che si avvalgono dell’obiezione di coscienza. “Sono sempre i maschi che vogliono decidere sul corpo delle donne”, ha continuato sicura che la legge 194 vada invece difesa in quanto diritto di ogni donna di decidere al meglio di cosa fare del proprio corpo.