Da ex calciatore a professionista eSport: Nicolò Mirra ha trovato una nuova dimensione grazie all’AS Roma ed al mondo del gaming tutto italiano. Un settore sempre più in forte crescita, come confermato dai dati distribuiti quest’anno in occasione del Milan Games Week 2018. Una vera star dell’evento che ha raccolto personalità del nostro Paese e non solo, fra cui il nome di Mirra spicca in qualità di campione. Conosciuto con il nomignolo di Insa, il pro-player ha un grande talento e si è avvicinato per gioco al mondo degli sport elettronici, dopo aver scelto di appendere le scarpette da calciatore al chiodo per via di lesioni multiple al crociato e conseguenti operazioni chirurgiche. Il suo primo amore è stato in realtà Gears of War, uno sparatutto che ha tenuto incollati milioni di fan sparsi in tutto il mondo. Solo da lì il giovane player si è spostato verso la FIFA, che gli ha permesso di vincere i primi tornei. Nicolò Mirra sarà inoltre uno degli ospiti che vederemo a E poi c’è Cattelan in teatro per la puntata che andrà in onda su Sky Uno oggi, martedì 9 ottobre 2018. “Anche i miei genitori hanno capito quanto questo ambiente potesse essere potente”, racconta a Virgilio Sport parlando dei suoi primi passi nel gaming. In questa occasione ha voluto sfatare anche uno dei tanti miti che ruotano attorno agli eSport, come la preparazione fisica richiesta. “Ci alleniamo 2-3 ore al giorno”, ha confidato infatti parlando del periodo che precede le competizioni. E di solito si parla di 40 partite in un fine settimana, con una richiesta di 10 ore di seguito di gioco attivo, concentrazione compresa.
Sogni in grande
Nicolò Mirra sogna in grande e non ha perso quello spirito che lo ha spinto a cercare fortuna nel calcio. Abbandonati i prati verdi, ora sono le avventure a pixel a governare le sue giornate e soprattutto il suo lavoro. Perché oltre a divertirsi il giocatore pro-player della AS Roma svolge una vera e propria professione. Il suo sogno nel cassetto è puntare alla eSerie A, anche se attualmente non è presente nei campionati nazionali. Per ora si accontenta magari di vedere gli Azzurri fra le scelte della FIFA, visto che durante i Mondiali che si sono svolti quest’anno sono stati introdotti Belgio, Francia e Svezia. Il giovane giocatore ha pochi e precisi consigli da dare a tutti i ragazzi che vogliono affrontare la sua stessa sfida: “Dedizione, concentrazione, pazienza, la voglia di vincere”, sottolinea a Virgilio Sport in una video intervista. Senza considerare la rabbia positiva, quella che ti fa attivare per raggiungere la meta. Come ambiente invece non può che suggerire la Roma, che del resto conosce fin troppo bene.