Per complicarci l’esistenza, potremmo porci d’emblée la seguente domanda: ma la realtà ci supera da destra o da sinistra? Cioè, se alcune notizie conservino (e i conservatori li mettiamo ovviamente a destra) un certo fascino per la loro imprevedibilità o seppure siano un segno del progresso che sfocia nel progressismo (perciò di collocazione sinistrorsa), un’evoluzione che confluisce nell’involuzione, una mutazione che dà luogo a imitazioni fuori luogo, tra il comico e l’imbarazzante.



Domande, queste, a cui farebbe fatica a rispondere financo il nostro amico Zingarelli, il vocabolario che ha rubacchiato persino gli eccetera eccetera delle frasi sospese a metà e ne ha fatto una fortuna personale. Se non è in grado lui, figuriamoci noi, modesti parolai che tutto vogliamo tranne che farci portare fuori dal seminato. Convinti che chi semina vanto raccoglie… fiori all’occhiello!



Perciò, vestendo i panni di fantomatici conduttori di un fantomatico TgComic24, beccatevi queste 3-notizie-3, sperando che allietino i primi rigidi sentori dell’inverno che incombe.

1. Cronaca: il Salvatore, la smemoratezza & la suocera. Ha fatto le cose per benino Salvatore (questo il suo nome di battesimo), l’imprenditore cinquantaduenne vicino a Pisa, il quale, scomparso lo scorso settembre, si è fatto ritrovare qualche tempo dopo in un ospedale scozzese; ma il suo stato di assoluta smemoratezza, unito a una pronuncia inglese farlocca, non poteva non insospettire i medici oltremanica, che non ci hanno messo molto a sgamarlo. Provocando tuttavia, e non sappiamo quanto inconsapevolmente (nemmeno l’astuto e calcolatore Mourinho avrebbe saputo fare di meglio), la solidarietà di buona parte degli italiani (magari, sia detto per inciso, delle italiane un po’  meno…). Non ha accampato le solite scuse dei dissesti economici, della fabbrichetta che funziona a rilento, dello Stato che tassa anche l’aria che respiriamo. No, ha sparato “ad alzo zero”: “Mi sentivo oppresso da mia suocera”.



Ora, non sappiamo quale sarà la sua sorte, né se la moglie si alzerà in sua difesa o come più probabile si ergerà a “difensora” della genitrice offesa. Di certo possiamo presagire che, se mai avesse bisogno di un qualsiasi aiuto, fosse anche solo economico, di sostegno morale, di rifugio e/o sostentamento, troverebbe totale solidarietà in non meno di 20 milioni di italiani. Maschi. Forza, Salvatore che ci piace a tutte l’ore, siamo tutti con te! Non avrai mica intenzione di mollare adesso che il gioco si fa duro?

2. Sport: il tablet, i tifosi & la toilette. Quando si dice che prevenire è meglio che curare… Alzi la mano quanti tra noi, sportivi da divano, non si è mai pensato di dotarsi dello strumento del pappagallo (inutile entrare in dettagli scontati: abbiamo capito tutti di cosa si tratta, no?) nelle serate di Champions o di Europa League, così da non perdersi nemmeno un’azione dal vivo, neanche un replay o una Var. Soprattutto quando la fine del primo tempo è lontana oppure quando a primavera sovente incombono i supplementari o ancor più veniamo condannati ai supplizi dei calci di rigore. La casa del Real Madrid, il mitico stadio Santiago Bernabeu, intende risolvere il problema in maniera radicale: in futuro, dopo i previsti lavori di ristrutturazione dell’impianto, ogni pissoir dello stadio sarà dotato di apposito tablet, così che anche “quei momenti” abbiano un’adeguata copertura televisiva.

Sin qui, grande idea. Da invidiare i madridisti e il loro innovativo stadio. Ma (perché c’è sempre un “ma”) una serie di interrogativi incombono con una certa… urgenza. Primo: non si correrà il rischio di farla fuori dal vaso? Secondo: in quelle rare serate che i blancos non girano al meglio, il tifosotto madridista volgarotto potrà ancora pronunciare la fatidica frase: “Ma andate tutti a ca…re!”?. Terzo, soprattutto per il gentil sesso: è previsto qualcosa di simile pure per le signore?

3. Esteri: il giallo, il gelo & il giallista. “Mi spoilerava i gialli e l’ho accoltellato!” ha confessato candidamente lo scienziato Sergej. E la vittima, il collega Oleg, di stanza nella scomodissima base di King George Island, in Antartide, come l’avrà presa, la coltellata? Sembrerebbe di petto, ma forse la prossima volta starà più attento e, da bravo lettore di libri gialli, magari scanserà il colpo.

Certo, provateci voi a vivere in una base in Antartide! Lo stesso noiosissimo lavoro… l’immacolato e poco cangiante paesaggio esterno… i soliti canali televisivi russi (solo due, come la Rai negli anni Sessanta. Chissà che allegria: ve lo immaginate voi un programma satirico sovietico tipo Striscia la Pravda?)… magari un po’ di vodka, ma il giusto, prima di commettere qualche sciocchezza…

E pur tuttavia, un fitto e tremendo mistero incombe sul tentato omicidio (vogliamo rassicurarvi: Oleg non corre pericolo di vita). Nella stazione di ricerca pare sia stato presente, come si evince dalle cronache, un non ben definito, se non fantomatico, personale ecclesiastico permanente ortodosso. Ebbene, dove stava al momento della zuffa che ha portato al ferimento? Sarà forse stato assorto nella lettura di qualche giallo, magari poco ortodosso perché intitolato… “L’assassino del Don”?