Assieme ad un parterre “variegato” su più fronti, questa sera al Maurizio Costanzo Show parteciperà come ospite Luca Trapanese: campano, papà gay e cattolico praticante della piccola Alba, la bimba down adottata nel 2017 dopo esser stata rifiutata da ben 7 famiglie proprio perché “problematica” nonché disabile. In questi giorni è stato intervistato su più piattaforme dopo che è uscito nelle librerie il libro scritto a quattro mani con Luca Mercadante “Nata per me”: non è il luogo né lo spazio per intentare una discussione sulle presunte intenzioni del Trapanese di far passare la storia di Alba come uno “spot per le adozioni omosessuali” – come hanno scritto alcuni – e nemmeno ci sembra il caso di farne un simbolo della vera cristianità che “va oltre i muri” come tanti altri hanno spiegato. Semplicemente la storia di Luca Trapanese ci colpisce per l’umanità e il grado di domanda personale e profonda che nelle parole rilasciate dal padre single traspare senza banalità o “battaglie” da rivendicare. «Il mio gesto non è caritatevole ma semplicemente io voglio una famiglia: un figlio disabile non è una opportunità di serie b, ma una scelta consapevole rispetto alla mia vocazione e alle mie capacità», spiegava in una lunga intervista al Corriere della Sera solo due giorni fa.
IL DESIDERIO DI UNA FAMIGLIA
«Non avevo nessuna paura di adottare un bambino disabile. (…) Da quando avevo 14 anni faccio volontariato e lavoro con disabili e quindi ritenevo di avere gli strumenti adatti per farlo. Dopo la separazione con il mio compagno, è stata l’opzione che per me ha prevalso. Così ho fatto richiesta nel registro speciale che consente ai single di adottare in condizioni particolari», spiega ancora Luca Trapanese in attesa di comparire sul palco del Costanzo Show dove di certo verrà “calcata la mano” sul dettaglio di certo importante dell’omosessualità del genitore e del desiderio di avere una famiglia come tutti. Nel video de Le Iene, seppur sono riusciti a raccontare a fondo l’intera storia passata e presente di Trapanese (che ha fondato tre associazioni per disabili in Campania), in diversi passaggi si è cercato di mettere in evidenza la “contraddizione” dell’essere cattolico praticante e padre gay allo stesso tempo, con il desiderio di adottare un figlio che potrebbe essere “problematico” per le gerarchie della Chiesa.
LUCA TRAPANESE, LA LETTERA COMMOVENTE ALLA MAMMA DI ALBA
Consci che sia un problema che riguarda lo stesso Luca, la piccola Alba e il loro padre spirituale, vogliamo soffermarci su un dettaglio molto poco trattato in questi giorni: prima di essere single ad esempio Luca aveva un compagno, Eduardo, e con lui condivideva il progetto di diventare genitori. È l’altro Luca (Mercadante, ndr) che però spiega nel libro come «Luca non lo diceva esplicitamente, ma mi sembrò già allora mettere in dubbio l’eticità della via canadese. Non definí mai la maternità surrogata in termini politicamente corretti, ma tutt’al piú “utero in affitto”. Oppure ironizzava sul costo dell’intera procedura e su chi dei due ci avrebbe messo i soldi e chi il seme». Alla fine dunque si mise a disposizione, una volta divenuto single, della possibilità di adozione e nel 2017 è arrivata la grande occasione.
Dopo una notte, di recente, in cui la piccola Alba venne ricoverata in ospedale, Trapanese scrisse una lettera alla madre biologica della bambina che anni fa la abbandonò: «potresti essere dall’altra parte del mondo, ma sappiamo entrambi che saremo per sempre legati». Trapanese racconta come una delle donne che ha conosciuto in ospedale ha detto «che vivrai il resto della tua vita chiedendoti se hai fatto la cosa giusta, dimenticando che la tua prima scelta è stata probabilmente quella di portare avanti la gravidanza pur sapendo a cosa andassi incontro». L’umanità e la scelta di aderire alla vita colpisce poi anche nelle ultime righe della commovente lettera: «Non è nelle mie facoltà toglierti questo dubbio, ma voglio che tu sappia una cosa: da quest’altra parte del pianeta c’è un uomo che per il resto della sua vita si domanderà se è alla tua altezza. Ci sono io che, per ogni decisione che prenderò, ogni volta che dovrò tirare fuori l’audacia per essere davvero il padre che lei si merita, sarò consapevole che nella gara del coraggio arriverò, non so a che posto, ma certo dopo di te. Alba guarirà molto presto. Ti scriverò ancora».