Dodi Battaglia non nasconde di aver sofferto molto per lo scioglimento dei Pooh. Aprendo i cassetti della sua vita, il musicista ricorda i suoi 50 anni di carriera, partendo dal giorno in cui fu scelto per entrare a far parte della grande carriera dei Pooh. All’epoca, aveva solo 17 anni e con i suoi compagni, diventati degli amici veri, è cresciuto diventando padre e nonno. Oggi, l’avventura dei Pooh è finita, ma Dodi Battaglia non nasconde la sua sofferenza per tale scelta. “La gente dice che non dovevate sciogliervi”, dice Caterina Balivo. “Io sono d’accordo con la gente. E’ stata una scelta dolorosa, ma dovuta. Era arrivato il momento che si prendesse questa decisione, ma che ha degli aspetti dolorosi e non solo per me. Questo, però, non vuol dire che non si possa rincontrarsi. Credo che sarebbe molto bello, emozionante” – spiega Dodi Battaglia che, il giorno dopo lo scioglimento, rivela di essersi sentito a pezzo – “lì mi sono reso conto che tutto sarebbe cambiato. Sono fasi della vita che bisogna accettare” (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



LA CARRIERA DA SOLISTA DEI POOH

Con 50 anni di carriera alle spalle, Dodi Battaglia torna in tv per raccontarsi ai microfoni di Caterina Balivo che, ogni giorno, ospita nello studio di Vieni da me, personaggi del mondo dello spettacolo italiano. Oggi, giovedì 15 novembre, tocca a Dodi Battaglia che, insieme ai Pooh, ha scritto pagine importanti della storia della musica italiana. Dopo aver fatto cantare e ballare milioni di fans sparsi in tutta Italia, dopo lo scioglimento dei Pooh, Dodi Battaglia non si è ritirato dalle scene, ma ha scelto di continuare a fare musica da solo. Con tante cose ancora da raccontare e da cantare, Dodi Battaglia non ha alcune intenzione di rinunciare alla musica.



I 50 ANNI DI CARRIERA DI DODI BATTAGLIA

Per celebrare i suoi 50 anni di carriera, Dodi Battaglia ha deciso di regalarsi un nuovo album e un tour che lo porterà in giro per i palazzetti italiani. Con il tour Perle Mondi, Dodi Battaglia regala ai propri fans i brani dei Pooh che, spesso, sono rimasti fuori dalle scalette scelte dalla band nei vari tour. “La tracklist ruota attorno a brani che erano usciti dai radar delle scalette dei Pooh, e che molti mi chiedevano una volta sceso dal palco. Come Classe 58 o Io in una storia. Negli anni ho preso appunti. Alcuni sono brani intimistici che, negli stadi, non potevano avere impatto”, ha raccontato a Leggo. Un successo senza fine, dunque, quello di Dodi Battaglia, esattamente come quello di tanti altri mostri sacri della musica italiana. “Il mio è lo stesso di amici come Lucio Dalla, Luca Carboni o Gaetano Curreri: siamo bolognesi. Restiamo schivi e soprattutto non ce la tiriamo. Alla nostra città dobbiamo la fortuna di aver potuto fare della musica un mestiere”, ha aggiunto ancora Dodi.

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